“Giorni di un presente corrosivo” di Andrea Scaricamazza: un film in bianco e nero
“Giorni di un presente corrosivo” di Andrea Scaricamazza sembra un libro venuto da un altro tempo. Più che per lo stile per la trama, che ci conduce a immaginare un film in bianco e nero. Scene da pellicola di Woody Allen.
Flavio è quarantenne dalla spiccata sensibilità, un po’ chiuso nel suo mondo solitario. Si aggira per le strade di una Roma calda, con il suo sogno in tasca: diventare scrittore. Sulle sponde del Trastevere si barcamena improvvisandosi poeta. Si fa pagare per le sue poesie mentre è tormentato per la sua guerra interiore contro l’umanità. Il mondo come è diventato non gli piace più, tutti vanno di corsa e le persone non sono più in grado di cogliere ciò che ha davvero valore, perdendo la bellezza dei dettagli, delle piccole cose che contano.
Ad aiutarlo a contrastare la sua visione estrema delle persone e del mondo c’è don Carlo, che ha conosciuto quando ha perso il lavoro. Nonostante non sia credente, Flavio si è dovuto rivolgere a lui per un aiuto materiale e da allora, insieme al suo amico Nico, è un punto di riferimento anche per la sua anima.
Commento libro
In questo libro, lo scrittore Andrea Scaricamazza, con delicatezza, profondità e sensibilità riesce a raccontare di una società in declino. Parla della gravità della perdita del lavoro e di conseguenza della perdita della propria identità sociale. Racconta di persone incapaci di prendersi il buono. Uomini e donne che si perdono la vita vera, le sensazioni pure, correndo in ogni direzione come se non ci fosse una logica, rimanendo poi incastrati in ruoli che in verità non gli appartengono.
In questo breve romanzo “Giorni di un presente corrosivo” dal titolo rappresentativo, lo scrittore ci fa compiere un viaggio in una città con tante crepe, tra persone altrettanto sgangherate, all’interno di una mente piena di pensieri difficili da digerire, ma sorprendentemente veri. Scaricamazza ha scritto un libro godibile, interessante.