La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Massimo Tempi autore del libro “La cupola e il barbiere”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “La cupola e il barbiere”, cosa diresti?
“La cupola e il barbiere” vuole essere una lettura breve, ma intensa sul senso di precarietà lavorativa e – più in generale – esistenziale della società moderna
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questa storia che sembra appartenerti?
Nasce dai tanti racconti che negli ultimi anni ho sentito da tante, troppe persone, parenti, amici, ma anche semplici conoscenti, o persone conosciute per caso come commessi di negozio durante una pausa sigaretta. La storia – seppure di fantasia – è volontariamente scritta in prima persona perché possa risultare più coinvolgente per il lettore
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Che bisogna sapere ascoltare i campanelli d’allarme, che nessuno di noi è come un albero e che possiamo muoverci per cercare la felicità e per trovare la libertà
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Ho inventato tutti i personaggi della storia che sono tanti, ma avrei dovuto aggiungerne uno, un portatore di handicap questa volta un personaggio non immaginario – un signore con cui mi sono confrontato in un mio viaggio di piacere a Roma che mi ha raccontato la sua storia. Chissà magari in una seconda edizione
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “La cupola e il barbiere”, quali useresti?
Lo ho riletto dopo alcune settimane dalla pubblicazione cercando di dimenticare di essere stato io a scriverlo e lo ho trovato piacevole, empatico, ma credo possa essere anche fonte di ispirazione.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Per acquisire la consapevolezza che non siamo soli nel nostro disagio oppure – per chi non è in una situazione di disagio – per rendersi conto di quanto è fortunato.
Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?
Magari la scrittura della continuazione de “La cupola e il barbiere” oppure la descrizione di quello che nel libro è chiamato “il piano B”.
Qual è il libro che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Ce ne sarebbe più di uno, ma se vogliamo restare sullo stile de “La cupola e il barbiere” consiglierei “Studio illegale”. E’ sul mercato da qualche anno, ma sempre attuale.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Ma cosa c’entra Ellen nella storia?