Chi è lo scrittore Francesco Andrea Maiello autore del libro “La luce della cultura”
Francesco Andrea Maiello nasce a Sant’Anastasia (NA) il 23 settembre 1948. Nonostante studi sempre brillanti, per limiti caratteriali da interior conflitto, a stento supera l’esame di maturità classica con la media del 6 per bilanciare il 7 in condotta (polemica urlata con il professore di Storia e Filosofia!) e, nel 1975, si laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli con un misero 107, questa volta dopo la polemica urlata con il preside della Facoltà e conseguente espulsione dall’Ateneo per dodici mesi.
Dal 1972, primogenito di sei fratelli, conduce anche il negozio di maglieria del padre (morto prematuramente) in Via Duomo a Napoli, non tralasciando mai l’attività sportiva (e di giocatore di schedine, poker a parte!) in veste di irrefrenabile attaccante di movimento, divoratore di goal per il suo gran correre a perdifiato (Pro Vesuvio, Sant’Anastasia e Madonna dell’Arco).
Dal 1976 è pure medico di famiglia a Gragnano e dal 1998 (anno dell’abbandono dei figli per incompatibilità coniugale… svariati impegni senza la moglie!) si dà alla scrittura per sopravvivere.
Francesco Andrea Maiello è stato amico d’infanzia di Padre Cristoforo Bove, il relatore di Padre Pio Santo e uno dei suoi libri (“Le fantasie dell’anima”, Kimerik, 2009), per il suo contenuto morale, è stato ammesso in Biblioteca Vaticana. Proprio con i suoi libri regalati a Natale (Vespa li vende con la pubblicità della Rai!), oltre che curare, prevenire e vaccinare, cerca pure di educare nell’ottica di un mondo migliore mentre la terra sempre più si dimena tra attività belliche e movimenti sismici.
Quarta di copertina “La luce della cultura”
“La luce della cultura (sulle ali della fede)” è il volo fantastico (filosofico-letterario) di una mente instabile alla scoperta dell’anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero, chi sono/polvere), consapevole (amore/da dove vengo) e morale (luce, dove vado).
Proprio a bordo di questa fiammante monoposto – pilotata dalla mente (Aristotele), alimentata dall’amore (Platone) e illuminata dalla coscienza (Socrate) – si passa dal buio della ragione (notte delle vacche nere di Hegel) alla luce dell’intelletto (cielo stellato di Kant) per volare sulle ali della fede, cultura eccelsa.
Lo spiritualismo della fede, riscontro biblico a parte – “Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.” – ha le sue salde radici nella filosofia dei Grandi (Grecia) e viene a chiudere il cerchio della filosofia moderna: il razionalismo di Cartesio (Francia), l’empirismo di Locke (Inghilterra) e il criticismo di Kant (Germania).