La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Vanessa Foti autrice del libro “Il XIII Apostolo”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il XIII Apostolo”, cosa diresti?
Il senso del mio libro è quello di raccontare con parole semplici e un pizzico di fantasia e mistero, ciò che è stato il percorso della vita del centurione Mekea.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei che comprendessero il coraggio di un uomo, di Gesù il Figlio di Dio, nato come essere umano, con gli stessi sentimenti di paura, timore e di tentazioni, che può provare un essere terreno, e il coraggio di Maria, sua Madre, una donna a tutti gli effetti, che si è donata e ha donato suo Figlio per la salvezza degli uomini. Vorrei lasciare nei miei lettori un segno di speranza e amore, in un mondo dove ogni cosa ormai sembra dilagare nel caos e nell’indifferenza.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No! Penso di aver narrato nella giusta misura, gli eventi contenuti in questo racconto, credo, che aggiungere altro alle vicende narrate, potrebbe portare ad appesantirne la lettura.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il XIII Apostolo”, quali useresti?
Avventuroso, romantico e riflessivo.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Credo si debba leggere perché ho voluto rendere incisivo il cammino Gesù, in modo chiaro, comprensivo e avvincente, anche per i giovani.
Quanto c’è di ricerca e analisi per la scrittura di quest’opera?
È stato davvero un lungo percorso di studio e di ricerche, e di informazioni verbali, avute anche da dei religiosi.
Ci può raccontare qual è stata l’idea da cui sei partita per scrivere questo libro?
Fu mia sorella, con il suo amore per Maria e Gesù a darmi l’ispirazione, fu lei, a dirmi di scrivere un libro, che parlasse della Loro vita, e a spingermi in questa avventura.
C’è un passaggio del libro, un evento, una situazione o un personaggio a cui sei maggiormente legata e perché?
Benché veda qualcosa di me stessa, nei panni del centurione Mekea, devo dire, che il personaggio a cui mi sento più legata è Ponzio Pilato, come uomo storico lo ho sempre visto in modo particolare, e descriverlo caratterialmente nel mio libro, mi ha fatto sentire un forte legame con lui, ho sentito di essere la sua cara e adorata nipote Messalina, da me fantasiosamente inventata.
Come ti sei sentita quando hai concluso la stesura dell’opera?
Descrivere come mi sono sentita al termine della mia opera, è molto difficile da spiegare, ero giunta alla fine del mio percorso, il quale, è stato non solo un obbiettivo prefissato, ma un vero cammino spirituale, dove qualcosa di molto profondo, ha toccato la mia anima.