Bibliografia dello scrittore Vincenzo Malavolti

Vita e libri pubblicati da Vincenzo Malavolti.
Vincenzo Malavolti
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Chi è Vincenzo Malavolti autore prolifico!

Vincenzo Malavolti, alias Vincent W Malllory (autore di 30 romanzi editi, alcuni all’’estero) – sito personale www.vincentwmallory.com

Malavolti Vincenzo Scrittore esordisce nel marzo del 2003, con “La tessera” (romanzo storico corale ambientato a Brisighella, fra il 1938 ed il 1945), edito da Casanova – Faenza, poi riedito nel 2024 con il titolo “Il barbiere siciliano” – edizioni Amazon.
Questo libro, quasi confezionato ‘a mano’, era stato concepito come soggetto e sceneggiatura di un improbabile film, sogno spentosi quasi subito, in quanto non c’erano né i soldi promessi e tanto meno sufficienti appoggi politici per farsi sponsorizzare dalla RAI. Così, trovandosi con un sacco di pagine scritte e con la rabbia che andasse in fumo tutto il lavoro fatto, unito al timore che si perdesse la paternità di quello che aveva scritto, Malavolti decise di farne un romanzo e di pubblicarlo.
E da allora non s’è più fermato.

Poche settimane dopo l’uscita del primo romanzo, in piena separazione dalla moglie e conseguentemente dalla figlia di appena 4 anni, comincia a scrivere “Il Contratto”, un romanzo amaro e forse misogino, un poco maschilista, controverso e crudele, in cui trasferisce, a modo suo, il frutto del dolore e di quella sofferenza interna patita in quel burrascoso periodo.
Sarà pubblicato a settembre dello stesso 2003.

Poi, a distanza esatta di un anno dal primo romanzo, a seguito di una specie di scommessa fra amici, esce “La Profezia di una Strega di Campagna”, (Lampi di Stampa – editore, Milano), un “rosa noir”, a parere di molti estremamente piacevole, abbastanza erotico e… profondamente ironico. In pratca mentre ne ‘Il Contratto’ Vincenzo fa uccidere la moglie, ne ‘La profezia di una strega di campagna’ si fa massacrare da moglie e suocera!

“La guerra del Partigiano Enrico”, pubblicato a novembre del 2004, narra il percorso
travagliato di un contadino romagnolo, dall’8 settembre 1943, sulle montagne jugoslave, finoall’ultima battaglia sul Senio, il 9 aprile 1945 e segna l’amore dello scrittore per il romanzo storico, anche se sarà l’ultimo di tale genere scritto nel primo periodo.
Attualmente viene visto come una fase di transizione, fra la Trilogia quasi autobiografica e l’inizio del ‘Periodo Giallo’, che l’autore considera l’alba del suo secondo periodo letterario, considerando chiuso il primo percorso semi biografico che l’ha ispirato con assiduità

In affetti, a partire dal 2005, Vincenzo Malavolti comincia a prediligere le… storie nere e dark.
Ancora una volta per sofferenza, ma soprattutto per la voglia di confrontarsi con un genere nuovo (a seguito di un incontro con Carlo Lucarelli), scrive rabbiosamente e d’impulso, praticamente in una sola notte, il soggetto di “Rosso Peonia”, che segna l’importante passaggio del testimone a Vincent W. Mallory, pseudonimo con il quale Vincenzo Malavolti si darà una nuova identità.

Altre pubblicazioni

“Rosso Peonia”, romanzo estremamente godibile per gli amanti del genere e non solo, è un giallo classico, giocato con il modulo del thriller, eterodiegetico e corale, in cui il bene e il male sembrano quasi inscindibili e si confondono. Ambientato in una Verona dei nostri giorni, bella e cinica, (risulta ancora il più venduto con le sue circa 5.000 copie*), continuamente piovigginosa.
Sul racconto pare serpeggiare il sottile e disilluso sarcasmo dell’autore, un tema che sarà quasi sempre presente nelle sue future opere.

A novembre del 2006 esce il suo sesto romanzo, “L’Ultimo Fritto”, prima edito dal Il Ponte Vecchio poi riedito da Lampi di stampa, travagliatissimo percorso di Amilcare, un ex impiegato milanese, fallito in tutto, alle prese con una malattia che gli lascia pochi giorni da vivere e nemmeno un soldo in tasca. Commedia umana al limite del paradossale, con la quale l‘autore completa un suo personalissimo ciclo di personaggi che hanno spaziato sulle tematiche più svariate e contrastanti.

Il 2008 è l’anno delle “Notti Precarie”, una serie di racconti a due mani in cui l’anima dei ricordi del ragazzo Malavolti, frequentatore del Bar Ceramiche, una specie di Bar Sport alla Stefano Benni, incrocia il crudo ‘noirismo’ del suo alter ego, Mallory. Sono dodici fantastici racconti tutti reali, freschi, giovanili, pieni di rimpianti ma dolci come le lacrime dei ricordi.

Nel 2009, la scomparsa ed il successivo ritrovamento del gattino di un amico, sono lo spunto per un gradevolissimo racconto per tutti coloro che amano gli animali, “Il giorno che Benny si perse…e la notte in cui mi ritrovarono”.
E’ il 2010 l’anno in cui Malavolti-Mallory decide di chiudere l’avventura ‘noir maya’ iniziata con “Rosso Peonia” e proseguita con “Apokatastasys” (un thriller internazionale pieno d’azione pubblicato nel 2007), scrivendo un travagliatissimo fantasy, “Aepilogous 2012”, sempre sotto l’egida della profezia maya, mai avveratasi, ma della quale era caduto, per così dire, vittima letteraria!

Nel 2011, quasi per scherzo, ritorna all’editoria per bambini con la favola “Ariella”, storia di un’occhialuta stravagante principessa erede di un Reame dedito alla passione culinaria.
E qui si chiude in pratica il suo secondo periodo letterario.

Dal 2013 inizia la collaborazione con la casa editrice Risguardi-Gruppo Cartacanta di Forlì, dapprima con “Una Vita Spezzata”, (una storia vera, tratto dalla confessione della protagonista), introverso e straziante percorso di una ragazza caduta nell’abisso della droga, narrato con il solito ritmo ed un liricismo atipico, narrato in prima persona femminile, molto diverso dagli altri suoi romanzi.
E siamo così all’inizio del terzo periodo letterario di Malavolti Vincenzo (che terminerà con il ventunesimo romanzo: Il Mistero della Bambina Risorta).

Libri pubblicati dal 2014

Nel 2014 Malavolti finisce di scrivere e pubblica finalmente “Un padre in esilio”, (iniziato praticamente 10 anni prima anni prima) romanzo della vera storia di un soldato polacco che combatté su vari fronti e amò tre donne diverse di nazionalità e costumi, da cui ebbe altrettanti figli, senza mai poterne conoscere nessuno. Molto bello, premiatissimo, anche all’Estero e ipervenduto!! Ci sono voluti 10 anni, due viaggi in Polonia e uno in Siberia per completare questo imperdibile romanzo storico, uno dei migliori mai scritti nel suo genere, rivelatorio, storicamente impeccabile, mai lento, scritto con fluidità al ritmo di un action movie di guerra.

Subito dopo, quai invaso da una frenesia letteraria inizia e pubblica nel 2015 quello che i pochi critici definiscono il suo capolavoro letterario “L’ora della Lepre-Storia di YU YU”, un formidabile affresco orientale che abbraccia il periodo storico della Cina dal 1027 al 2000
Premiatissimo e acclamato, ad avviso della post-critica è il migliore romanzo di Malavolti, ma le vendite non gli rendono giustizia, ahimè!!?? Riedito nel 2022 con scarso successo.

E’ poi del 2016 il romanzo-saggio “Gli anni sconosciuti di Gesù”, un notevole sforzo per tentare di ricostruire quegli anni ancora avvolti nel mistero e nel dubbio che riguardano la maturità di Gesù, anni che vanno dalla sua adolescenza all’inizio della sua predicazione (iniziata quando aveva più di trenta anni, trentasette per l’esattezza, una data estratta da alcune fonti storiche da cui l’autore evince che Gesù, effettivamente esistito, era però nato nel 7 a.C.).

Nel 2017 scrive infine il suo sedicesimo romanzo, “Notti Precarie 2 – Il ritorno di Mallory”, il sequel delle precedenti notti ambientate negli anni 70, (la raccolta edita nel 2009), cui, ai racconti più o meno autobiografici e faentini-romagnoli, aggiunge quelli conditi dal sarcasmo e dall’erotismo di un Mallory esterofilo veramente in gran spolvero.

Poi, per uno sfizio tutto personale, entro l’estate arriva la 17.a pubblicazione, un giallo breve di 140 pagine, scritto in stile italico, come afferma Malavolti, “Riviera Insanguinata”, ambientato nella Rimini della trasgressione.
Si tratta dell’omicidio ripetuto di alcune prostitute d’alto bordo, che hanno scelto la capitale della riviera romagnola come città preferita per esercitarvi la professione più antica del mondo. Naturalmente ognuna ha una sua caratteristica e non possono non aver conquistato una vasta gamma di clientela, che va dai politici ai prelati, agli stessi poliziotti e a un avvocato che sarà sempre più coinvolto nell’insidiosa trama.
E’ una lettura fondamentalmente scorrevole, che attrae fin dalle prime pagine, una narrazione sciolta, nonostante il… sangue, piena di quel ritmo che conquista, una caratteristica che non manca mai nei libri di Vincenzo Malavolti.

All’inizio del 2018 pubblica “Fuga dalla Peste Nera”, un romanzo e un’avventura d’amore che ci trasporterà insieme ai protagonisti, nei luoghi dove nacque e si sviluppò il più terribile flagello della storia del mondo (70 milioni di morti), quella Peste nera che si diffuse in tutta l’Europa, causando tra l’altro, la cancellazione di molte superstizioni legate al cristianesimo.
Si può affermare che fu proprio la Peste Nera, la ‘nera moria’, che cominciò a traghettare il Medio Evo nell’Era moderna.

Alla fine dello stesso anno, siamo nel 2018 Malavolti, scrive un saggio, inedito per lui (quello su Cristo è quasi un giallo che si legge a cuore in gola), affrontando il tema dei rapporti tra le mafie e i governi degli Stati (l’americano e l’italiano), nel particolare momento della Seconda guerra mondiale del suo dopoguerra in Sicilia. Un saggio rapido e avvincente, che non ha pretese enciclopediche, ma il pregio di gettare qualche luce su l’alone di misteri e ombre, che ancora circondano molte vicende legate ai personaggi trattati, in una lettura che risulta scorrevole e si legge con estremo piacere. Si tratta di “Dal Fronte del Porto a Portella della Ginestra”.

Il testo è un ‘saggio’ puro, il primo del suo genere per l’eclettico scrittore Malavolti Vincenzo, che ultimamente nei suoi romanzi storici aveva già palesato una certa vocazione via via più saggistica, che lo ha fatto approdare a questo sunto sulla mafia, argomento complesso ormai trattato a piene mani, sul quale ‘gioca’ fin dalle parole del titolo… il ‘porto’ e ‘Portella’ della Ginestra.
Il porto è quello di New York, che, per chi non lo sapesse, appena dopo lo scoppio della guerra contro il Giappone a seguito dell’attacco a Pearl Harbour il 7 dicembre 1941, fu sottoposto a varie incursioni e attentati che ne rallentavano l’attività.

Essendo notoriamente uno dei campi di manovra della mafia italo-americana, fu proprio il Presidente americano Franklin Delano Roosevelt a battere il pugno sul tavolo e a far muovere i Servizi Segreti verso elementi malavitosi per cercare di accordarsi con il ‘burattinaio’ di tutto, e cioè Salvatore Lucania, (al secolo Charles Lucky Luciano), a quel tempo detenuto in carcere di sicurezza con una condanna a 99 anni (che naturalmente non scontò mai…).
Il testo mette in evidenza che la necessità sia di vincere la guerra che di contrastare le pericolose nascenti simpatie del popolo italiano vero il comunismo, (stanco di quel fascismo prima osannato, che però l’aveva poi condotto alla guerra e alla fame), fece tappare il naso ai benpensanti americani, i quali sfruttarono l’importante collaborazione dei mafiosi italo-americani nella conquista della Sicilia.

Nel 2019 Vincenzo Malavolti (alias Vincent W Mallory) è il vincitore della V.a Edizione del Premio Letterario Internazionale di San Marino Pegasus Golden Selection, per la sezione ‘Blacknight’ dedicata ai thrillers (premiazione il 18 maggio 2019 al teatro Titano di San Marino), con il romanzo ‘Il Koreano’, che sarà pubblicato dagli organizzatori del Premio e sarà la sua ventesima pubblicazione!

La storia continua…

Dalla penna inesauribile del faentino Vincenzo Malavolti, nasce questo nuovo avvincente romanzo, attraverso il quale l’autore ci trasporterà nel più enigmatico degli Stati sovrani esistenti sulla faccia della Terra: la Repubblica Democratica Popolare della Corea (meglio conosciuta come Corea del Nord) con una spy story: “Il Koreano”.

L’imperscrutabile giovane colonello Kang So-Jon, capo di una sezione speciale del regime di Pyongyang, si troverà inaspettatamente coinvolto in un sanguinoso agguato dai connotati misteriosi, proprio alla vigilia degli storici negoziati tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti programmati per il 12 giugno 2018. Uomo fedele al suo leader ma consapevole delle profonde differenze che separano la vita dei suoi concittadini da quella di tutti gli altri residenti nel resto del mondo, vivrà da protagonista giorni febbrili che lo porranno a confronto con il controspionaggio USA e con il suo passato, facendoci conoscere più da vicino la vita della Repubblica Democratica Popolare di Corea (Corea del Nord), un paese che non conosciamo appieno, (o meglio non conosciamo affatto), un popolo che osserviamo solo di facciata e di cui ignoriamo sia le sofferenze che le poche felicità.
Un thriller internazionale inaspettato, avvincente e tenebroso, dolce e violento, tagliente, appassionante e…rivelatore.

“Il Koreano” è il ventesimo romanzo di Vincenzo Malavolti, un traguardo al quale teneva in modo particolare, come particolare è la vicenda che narra.

Seguono nel 2020/21 il “Mistero della bambina Risorta”, un horror melanconico, scritto durante la pandemia del ‘covid’, un romanzo che ha ottenuto un certo successo e molte recensioni positive.
E’ l’ultimo scritto a nome Vincenzo Malavolti e chiude il suo periodo letterario migliore.

Nel 2022 segue “Il Monaco dai Guanti Verdi”, romanzo che ha per sfondo l’esoterismo nazista e che mira a portare alla luce un personaggio, realmente esistito, che fu fondamentale nella così detta cerchia magica di Adolf Hitler

Esce anche di seguito, alla fine del 2022, “Venere Violata”, la storia vera di due prostitute, che subiscono violenza al di fuori del loro ‘contratto’ iniziale, un libro scabroso per i benpensanti ma da leggere.

Nel 2023 siamo a “Halloween Baby” un thriller con venature gotiche che porta una coppia di poliziotti italiani a dover indagare oltre frontiera per giungere sulle tracce dell’assassino o…
Questo thriller dalle sfaccettature horror ha diviso critica e lettori, esaltato da molti, ha fatto storcere il naso ad altri, ma ha il merito di introdurre nella serialità omicida le psicopatie che si sviluppano nell’individuo fin dall’infanzia. Naturalmente non possono mancare scene di macabra violenza accompagnate dai dialoghi dei due ‘detectives’ che risolveranno il caso, un uomo e una donna…

E arriviamo così alla fine dell’anno o meglio all’inizio del 2024 con “L’Ultima Katana.”
Si tratta di un thriller internazionale che prende le mosse da due prefazioni che descrivono la nascita di una misteriosa katana, l’ultima forgiata dal favoleggiato Muramasa, artigiano di cui si parla molto nelle antiche leggende giapponesi. Per una serie di eventi che vengono narrati in prefazione la spada in oggetto finisce nelle mani di Giego Malmerendi, un sicario italiano dall’oscuro passato.
Entrano poi in gioco le mai disciolte e potenti sette neonaziste e anche la Chiesa Romana.
Si mette in moto così una mortale caccia all’italiano possessore della misteriosa Katana, cui si mescola un ineffabile personaggio femminile, Laura, una bellissima ‘ femme fatale’ dall’infanzia misteriosa.

Con numerosi salti narrativi nel passato, la trama si fa sempre più avvincente e coinvolgente, direi quasi frenetica, arricchendosi di personaggi molto interessanti, fino a quando l’ultima katana di Muramasa non troverà la fonte del suo materiale, chiave di accesso ad un mondo misconosciuto in cui sia Diego che Laura verranno assorbiti….
Il 2039 è vicino, l’asteroide sta per passare vicino alla Terra, molto vicino, e tale scadenza sembra concatenarsi all’epilogo per niente scontato di questo anomalo thriller da legger d’un fiato.
Molto consigliato agli amanti delle storie orientali e a tutti coloro che vogliono azione e mistero.
P.s. La Nasa ha corretto la data del primo passaggio dell’asteroide, pensate un po’,
venerdì 17 aprile 2029! C’è da pensare.

Conclusione biografia

Già, scrittori non si nasce, è un mestiere che si impara strada facendo, libro dopo libro, ma dopo aver letto tanti, tanti libri.
Io, dopo uno scellerato periodo bancario ho lavorato per trent’anni nel settore agroalimentare, dapprima come export manager di vari gruppi (la vendita è anche creatività, e la si rinnova cambiando padrone e prodotti), successivamente come broker indipendente sempre nello stesso settore.
Personalmente, però, sono convinto che nulla nasce per caso.
Cioè fin da piccolo, così immerso nella natura selvaggia e tortuosa che portava alla famosa torre dell’orologio di Brisighella, dipingevo, scrivevo, sognavo grandi storie; mi sarebbe piaciuto fare il giornalista, lo scrittore, il regista di film…
Poi la vita mi ha portato alla necessità di dover mangiare ogni giorno e quindi al bisogno di trovarmi un mestiere. Fu così che pasta, pomodoro e frutta sommersero per decine d’anni le mie velleità creative infantili.
Se, però, mi chiedo, se solo adesso sono arrivato o meglio approdato a questa fase, vuol dire che il destino, il mio karma, stava scritto sui massi di gesso su cui dipingevo fin da piccolo, e prima o poi avrei messo in atto la mia primitiva e istintiva vocazione del narratore.

“Tutto stava già scritto”, come diceva qualche profeta di cui non ricordo il nome!
Il come e perché ci sono arrivato a cinquant’anni e oltre dalla mia nascita, conferma il fatto che il più delle volte i percorsi dentro ognuno di noi sono tortuosi e sconosciuti.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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