Recensione libro “È cominciata?” di Matteo di Fiore

Citazione “Un’opera nasce sempre da una componente maggiore d’ignoranza di sé più che di conoscenza.”
E' cominciata?
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“È cominciata?” di Matteo di Fiore: il confine tra teatro e vita

“È cominciata?” di Matteo di Fiore è un libro innovativo, originale, che esce fuori dai classici schemi del romanzo. Dedicato, e probabilmente ispirato, a Luigi Pirandello, quest’opera non ha l’impostazione solita dei libri con uno sviluppo della storia lineare. Il testo presenta un modo alternativo di presentarsi.

Ambientato all’interno di un teatro, ci sono tre attori senza nome, indicati con l’appellativo de: “il protagonista”, “il secondo protagonista” e “l’attrice”.

Quelle che dovrebbero essere delle semplici prove di uno spettacolo da mettere in atto, si trasformano in situazioni paradossali. Il protagonista, infatti, vorrebbe fuggire, poiché non vuole prendere parte allo spettacolo, ma ha, come gli altri, il divieto di scappare. Questa proibizione è scritta proprio sulla porta che dà verso l’esterno.

L’uomo va inoltre in conflitto continuamente con l’altro attore vivendo in sospensione tra la necessità di evirarlo o di ucciderlo.

C’è poi il terzo personaggio, l’attrice, nonché moglie dell’attore, che però è attratta anche dal protagonista. Un coinvolgimento palpabile che però non si consuma rimanendo però vivo nell’aria.

A raccontarci le vicissitudini e i contrasti è la voce narrante, che ha l’onore di essere presente alle prove. Il narratore preoccupato di ciò a cui dovrà assistere ha chiamato però in causa anche i lettori come ulteriori spettatori di questa follia.

Da spettatori, noi lettori, non possiamo che assistere a questa vita che è un po’ teatro, un po’ vita vera e un po’ vita falsa.

Commento libro

Matteo di Fiore spiega le sue intenzioni fin dall’inizio: non vuole raccontare una storia, nessuna causa che genera un effetto, nessun lieto fine. Ma ha la voglia di far cogliere al lettore ciò che viene raccontato di quel momento: quell’episodio particolare, quella scena che viene descritta.

Il tutto viene giostrato proprio dallo scrittore che crea disavventure, contrasti, situazioni ambigue mettendo i bastoni tra le ruote ai suoi protagonisti, come se li volesse spingere a essere quello che sono. Non un artificio, ma qualcosa di vero in un mondo non vero.

Mi sembra che lo scrittore desideri mettere alla prova i suoi personaggi, come se non gli volesse imbastire una storia in cui loro devono stare a forza così come si immagina. Gli mette degli elementi di disturbo, scatena situazioni che fanno sentire i protagonisti ingabbiati, ma con la spinta ad altro, alla liberazione.

Gli attori hanno dei ruoli che sono definiti in modo netto da Matteo di Fiore e proprio per questo si muovono in loro sensazioni contrastanti e di disagio. Questo avviene soprattutto per il protagonista che vuole scappare dall’opera in cui si trova.

Insomma teatro e vita, reale e ispirazione sono alcuni elementi di “È cominciata?”, un libro che va nei meandri della vita, che scava nell’intimo, nel non esplicito o non chiaramente dichiarato.

E noi lettori non dobbiamo fare altro che essere spettatori, scegliere la poltrona, sederci e assistere agli eventi senza sentirci chiamati in causa, né immedesimandoci, ma cogliendo ciò che accade. Questo perché attraverso lo sguardo e i sensi in allerta possiamo poi compiere un viaggio interiore per cogliere le nostre tenebre e anche la nostra luce.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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