Recensione libro “Omicidi infinitesimali”

Citazione "Il concetto mi piaceva. Coincideva con quanto avevo sempre pensato: che ognuno di noi è artefice del proprio destino."
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Di cosa parla “Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico” di Carlo K. Bare

“Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico” di Carlo K. Bare è un giallo molto particolare, in cui i protagonisti utilizzano tecniche d’investigazione non convenzionali. I protagonisti del romanzo sono Carlo e la sua fidanzata Alessia che vengono coinvolti in una serie di impressionanti delitti.

La storia ha inizio con i due protagonisti di “Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico” che si dirigono verso il Monastero di Vallecupe dove lei, laureanda in medicina, seguirà un corso sull’omeopatia. La spiegazione che Alessia dà a Carlo dei principi di omeopatia sarà alla base delle investigazioni che l’uomo porterà avanti una volta giunti a Vallecupe.

Il protagonista de “Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico” è un poliziotto, ma non di quelli destinanti al nucleo operativo. Ciò nonostante, quando all’ingresso del luogo dove si svolgerà il seminario incontra il primo morto ammazzato, Carlo non si lascerà sfuggire l’occasione di svolgere la sua prima indagine.

La ricerca dell’assassino prende spunto dalle teorie omeopatiche secondo le quali gli uomini possono identificarsi in gruppi finiti in base ad alcune caratteristiche. Da questo principio – simile ad alcuni concetti basilari di criminologia – Carlo K. Bare attira il lettore in un “giallo omeopatico”, come cita il sotto titolo del libro “Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico”.

“Omicidi infinitesimali – giallo omeopatico” è un libro scritto molto bene, con una storia intrecciata raccontata con grande maestria da Carlo K. Bare che fornisce molte informazioni interessanti sull’omeopatia. Un giallo davvero molto bello, da leggere assolutamente.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it