Di cosa parla “Il terrazzino dei gerani timidi” di Anna Marchesini
“Il terrazzino dei gerani timidi” dell’amata attrice Anna Marchesini è un libro diverso da quello che ci si aspetterebbe da una donna che ha fatto tanto ridere con il Trio comico che la vedeva al fianco di Solenghi e Lopez.
Ma forse non è solo questo a lasciare i lettori perplessi alle prime pagine del libro “Il terrazzino dei gerani timidi”. C’è qualcosa in più. Probabilmente si tratta del linguaggio che appare inizialmente ostico, pesante, con una punteggiatura trasgressiva.
Il romanzo di Anna Marchesini si presenta come una sorta di monologo in cui, di tanto in tanto, vengono inseriti degli inizi di dialoghi. La protagonista del libro è una bambina che racconta il suo mondo fatto d’infelicità e dolore, di incomprensione, rinunce e silenzio. La realtà che la circonda è quella di un luogo lontano dal tempo, in cui si fanno le cose perché si devono, come andare a trovare le persone in ospedale per dargli conforto, quando ci sarebbe ben altro da fare per una ragazzina che ha bisogno di conoscere, scoprire, andare.
Lei invece resta ferma, ancorata ai voleri della famiglia, ombra di se stessa che trova rifugio nel terrazzino dei gerani timidi.
Sicuramente ci sono dei punti deboli nel libro “Il terrazzino dei gerani timidi”, soprattutto nella parte iniziale con la scrittura troppo arcaica e pesante, con una punteggiatura che lascia libera scelta d’intonazione ai lettori, ma quello che potrebbe essere un punto a sfavore, potrebbe mostrarsi come una chiave di lettura interessante, che lascia una scia da cogliere per meglio avvicinarsi alle frasi.