Di cosa parla Fai bei sogni di Massimo Gramellini
Ci sono libri come Fai bei sogni in cui è facile capire che il protagonista non è una persona qualsiasi, qualcuno che lo scrittore, Massimo Gramellini, ha osservato cogliendone il carattere, gli umori, le infelicità e le gioie, ma è lo scrittore stesso che, travestendo la propria opera da romanzo, sembra non voglia dirci fino in fondo che si parla di lui e che alla fine il libro è autobiografico.
Fai bei sogni di Massimo Gramellini è uno di questi romanzi. Basta un’occhiata veloce per capire che si parla proprio di lui, di un bambino che ha perso la madre troppo presto e che vive sospeso, perdendo l’equilibri e ogni riferimento, nella speranza infantile che lei prima o poi ritorni.
Fai bei sogni è una frase che lei gli diceva da bambino e lui si trascina addosso cercando quei sogni che lentamente sembrano realizzarsi, smettendo di cercare qualcuno che avrebbe sostituito la madre.
Perché le cose cambino, come sempre, c’è bisogno di realizzazione, di movimento e di credere che qualcosa possa realmente da fantasia diventare un sogno concretizzato. E quando questo avviene, quando quel desiderio di diventare giornalista si fa strada parandosi dinanzi al protagonista le cose si mostrano sotto una luce diversa e lui inizia a colmare quel buco.
Un romanzo bello, dolce, sincero e d’impatto, che lancia nell’aria frasi che vanno colte al volo e conservate nell’anima per la delicatezza e la dolcezza con cui vengono raccontate da giornalista de La Stampa Massimo Gramellini nel libro Fai bei sogni.
A mio avviso questo è di gran lunga il libro più bello che Gramellini abbia scritto, in cui non racconta solo la sua storia, ma si fa largo nella sua anima per mostrarcela senza inibizioni. Il cuore di questa storia si percepisce in ogni parola, ed è la purezza e il coinvolgimento delle sue frasi che fa di questo libro il suo più bello.