Di cosa parla “Chiedi perdono” di Ann-Marie MacDonald
“Chiedi perdono” di Ann-Marie MacDonald è uno di quei libri considerati da tutti un capolavoro, uno di quelli che lascia traccia, nonostanteci voglia una bella dose di coraggio per affrontare questa lettura. Non è facile entrare nella storia, i personaggi sono tanti, gli anni si susseguono, così come le generazioni. Ma soprattutto c’è qualcosa di crudele e violento che si abbatte sui protagonisti privandoli della felicità. Tutto questo rende la lettura complessa.
“Chiedi perdono” è ambientato in un’isola della Nuova Scozia, sul finire dell’Ottocento. L’incontro tra un accordatore di pianoforti e una giovane libanese sarà fatale. I due giovani si amano e per stare insieme sono costretti a fuggire e a sposarsi di nascosto. Dal loro legame nasceranno delle figlie su cui sembra abbattersi un destino crudele ma anche qualcosa di misterioso che coinvolgerà tutta la famiglia.
“Chiedi perdono” è un romanzo in cui è presente la vita tanto quanto la morte, la felicità tanto quanto il dolore e spesso si sente un velo di negatività poggiato sulle teste dei suoi protagonisti, come se qualcuno si fosse accanito contro di loro.
La scrittrice Ann-Marie MacDonald mette insieme amore, tradimento, incesto, violenza, morte, nascita, solitudine, cattiveria, coraggio e forza e tira fuori una storia che ha dell’incredibile, che sembra un’invenzione, ma allo stesso tempo qualcosa di reale.
“Chiedi perdono” è un libro che non si può raccontare in poche righe, che ha bisogno di essere assimilato lentamente, persino dopo aver letto tutto il romanzo, che richiede tempo e dedizione e ci fa scoprire quante colpe pesino sui protagonisti e quanto perdono ogni loro gesto richiederebbe per essere salvato dal peccato. Alla fine tutti quelli che, pur semplicemente leggendo “Chiedi perdono”, sono entrati in contatto con loro, sentono di aver fatto parte della storia e per questo di essere colpevoli quanto gli altri e responsabili delle loro azioni.