Di cosa parla “Vederla morire” di Stephano Giacobini
Quello che doveva essere il giorno più bello della vita di Clarissa e Angelo, i protagonisti del libro “Vederla morire” di Stephano Giacobini, diventa il giorno da dimenticare.
Angelo e Clarissa provengono da due famiglie molto diverse, lei da una famiglia borghese, lui da operai, ma nonostante alcuni non approvino la loro scelta, decidono di sposarsi per amore. Dopo la cerimonia, nel tragitto che dalla chiesa porta al ristorante, l’auto degli sposi viene coinvolta in un incidente: lei muore.
C’è chi crede che non sia stata una fatalità a coinvolgere la loro auto, ma che la morte di Clarissa sia stata premeditata. I sospetti ricadono sul marito, che, secondo alcuni, per entrare in possesso di un’eredità consistente, avrebbe organizzato l’incidente.
Si aprono le indagini per scoprire cosa si nasconde dietro la morte della donna, cercando di far combaciare i vari pezzi del puzzle. Si scoprono delle effrazioni avvenuti sull’auto che mostrano la premeditazione dell’uccisione.
Angelo, ormai in preda al dolore e alla rabbia, si sente attaccato da strane creature mostruose, che si rivelano essere i fregi dei palazzi di Torino animati dalla sua suggestione.
“Vederla morire” diventa lentamente un libro in cui si mescolano vari elementi contrastanti, che rendono la scena oscura e indecifrabile. Tutti sembrano mostrare qualcosa di diverso dei protagonisti, dei lati nascosti.
Ciò che inizialmente nel romanzo “Vederla morire” di Stephano Giacobini poteva sembrare una disgrazia, appare sempre più come un omicidio, ma se così fosse sarebbe necessario capire il movente e scoprire il colpevole.
Lo scrittore di “Vederla morire” riesce a creare una storia che tiene sempre in sospeso il lettore fino alle ultime pagine, facendo ricadere il sospetto su ogni attore che entra in scena nel libro e immergendoci in una vicenda losca, che appare indecifrabile e complessa fino alla fine.