Di cosa parla “Non è colpa mia” di Andrea Schinardi
Il 6 maggio del 1976 un evento terrificante rase al suolo interi comuni del Friuli. “Non è colpa mia” dello scrittore Andrea Schinardi racconta in un’autobiografia gli attimi che hanno segnato la vita di tantissime persone rendendo i sopravvissuti a quell’evento schiavi della paura e violati nell’anima.
Nelle prime pagine del libro “Non è colpa mia” Schinardi parla del suo amore per la musica, la dedizione che metteva nel prendersi cura della musica, di come tutto fosse normale, quasi una sorta di protezione nei suoi confronti, perché il controllo e l’ordine danno stabilità.
Poi però basta un evento, un terremoto mostruoso per cambiare ogni cosa. Un pavimento che oscilla, la paura della morte, la sensazione di solitudine provata persino in mezzo agli altri, la conseguente depressione.
Leggere la percezione che lo scrittore ebbe del terremoto attraverso la descrizione riportata nel libro “Non è colpa mia” mette i brividi, conduce il lettore a vivere il terrore più assoluto anche se non è stato provato in prima persona. Il senso d’impotenza, i rumori che bombardano il cervello, l’incapacità di prendere decisioni razionali, mentre si attende di essere risucchiati dal pavimento, ogni cosa è raccontata con precisione, con coinvolgimento.
Andrea Schinardi da quel momento si troverà a vivere sotto il peso della sindrome del sopravvissuto, senza poter lottare contro di essa, ma soccombendo pur tentando di reagire.
“Non è colpa mia” è un libro in cui il protagonista cerca la sua redenzione, la salvezza interiore, provando a utilizzare la scrittura, il racconto e le riflessioni sulla sua vita per trovare la soluzione a un dolore che sembra non voglia abbandonare la sua anima.
Andrea Schinardi in questa storia mostra il percorso compiuto per raggiungere una rinascita interiore e la serenità quotidiana e poter finalmente dire che non è colpa sua…
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