Estratto del romanzo “Legami Spezzati” della scrittrice Luisa Colombo, seconda classificata al Concorso Letterario “Autore di Te Stesso” 2012 nella Sezione Inediti, organizzato da Recensione Libro.it.
“Legami spezzati”
Capitolo XXII
Michele uscì con passo lento come se all’improvviso le gambe fossero diventate due blocchi di marmo… Proprio davanti alla guardiola si scontrò con una donna che stava entrando, facendo volare a terra il plico di documenti che aveva in mano. ..
Michele, destatosi di colpo dal suo torpore, si chinò a raccogliere con frenesia i fogli sparpagliati al suolo e, nel momento in cui si rialzò, scusandosi per l’accaduto, incrociò il suo sguardo.
« Ma noi ci conosciamo!» esordirono all’unisono.
Michele la osservò dritto negli occhi, confuso, i fogli raccattati ancora tra le mani, ma non riuscì ad aggiungere altro.
Maia, resasi conto del suo stordimento, riprese gli incartamenti con un gesto deciso.
« Ci siamo visti alla FarmaMuller il giorno del delitto, ricorda?»
Michele, che per un attimo aveva dimenticato le sue preoccupazioni, si appoggiò al muro a causa di un improvviso giramento alla testa …
« Si sente male?» chiese turbata.
« Non è nulla, sono solo stanco.»
« Non ha un bell’aspetto. Un caffè le farà bene. Mi permetta di offrirglielo. Devo solo consegnare questo e poi possiamo andare nel bar qui di fronte.» …
« Maia, lei si chiama Maia Parodi» esclamò inclinando la testa di lato e appoggiando una mano sulla guancia.
« Sì, mi sono dimenticata di presentarmi. Sembra sorpreso!»
« È molto bello il suo nome. Io avevo una figlia.. »
Maia si sentiva il cuore in gola e le mancava l’aria. ..
« Non può essere vero! Io sono nata a Fiumefreddo, ! Allora lei.. tu… sei tu.. mio padre.»
D’un tratto tutto si oscurò intorno a lei e il passato riaffiorò alla sua mente come se qualcuno avesse premuto i tasti della memoria…
« Non so cosa dire. Anch’io ho pensato a te in questo periodo, ma speravo di .. non so nemmeno io cosa, ma è troppo presto . Ho bisogno di tempo. Adesso devo andare.»
Michele la seguì con lo sguardo mentre s’incamminava verso l’uscita senza voltarsi. Avrebbe voluto alzarsi per inseguirla, ma non ne trovò il coraggio. Tentò di ricacciare indietro quella lacrima che si era affacciata all’angolo di un occhio. Non fu in grado di arrestare la sua corsa e lasciò che rotolasse attraverso la guancia fin sulla manica della giacca.