Recensione Libro “L’angelo perduto”

Citazione “Nel 1581 un angelo in carne e ossa, un essere che nessuno noterebbe se in questo stesso istante attraversasse la nostra strada, si presentò a John Dee e gli spiegò in che modo comunicare a tu per tu con i suoi simili.”
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Di cosa parla “L’angelo perduto” di Javier Sierra

“L’angelo perduto” dello scrittore Javier Sierra è un thriller che riesce a fondere verità storiche, mitologia e scienza e l’autore è l’unico spagnolo contemporaneo che con i suoi libri raggiunge le vette più alte dei libri più venduti negli Stati Uniti.

La protagonista de “L’angelo perduto” è Julia Alvarez, una restauratrice che si sta occupando di portare all’antico splendore il Portico della gloria, nella cattedrale di Santiago de Compostela.
Dopo qualche ora le viene comunicato da un colonnello della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti che il marito, un climatologo, è stato rapito in Turchia, dove si trovava per affari.

Per quale motivo la notizia le viene comunicata da questo colonnello e soprattutto chi è quell’individuo che si è introdotto nella cattedrale comunicando con lei in una lingua che la donna non capisce?

La chiave di lettura sta in una pietra scura che Julia e il marito posseggono, che ha il potere di mettere in contatto con gli angeli, una pietra tanto desiderata da una setta e di governi potenti.

“L’angelo perduto” di Javier Sierra prosegue tra messaggi e simboli da decifrare, Julia si rende conto che da lei dipende non solo la salvezza del proprio uomo, ma quella dell’umanità. Lo scrittore attraverso un linguaggio semplice e i punti di vista dei vari personaggi, riesce a tenere viva l’attenzione del lettore.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it