Di cosa parla “L’ammezzato” di Nicholson Baker
“L’ammezzato” di Nicholson Baker, pubblicato nel 1986 e adesso presentato dalla casa editrice Bompiani, è un romanzo particolare, in cui si parte da un evento insignificante, quale la rottura della stringa di una scarpa, per arrivare alla formulazione di vari pensieri sulla vita del protagonista.
Howie è un impiegato qualunque che ritorna al lavoro dopo l’intervallo. Si dirige nel suo ufficio nell’ammezzato, tenendo in una busta un paio di lacci per sostituire le stringhe delle sue scarpe che si sono rotte a distanza di due giorni.
Questo spunto serve all’autore de “L’ammezzato” per perdersi in una serie di riflessioni che si presentano per associazione o dissociazione di idee, a seconda del caso. Così attraverso questo evento di poco conto, il protagonista compie il suo viaggio mentale tra la memoria.
A Howie basta la realizzazione di una strana coincidenza, il fatto che le stringhe delle scarpe si siano rotte a distanza ravvicinata, per mettere in moto il cervello e potersi porre una serie di domande sul suo passato, sui ricordi, sui motivi di alcune scelte.
“L’ammezzato” è un romanzo che incuriosisce, che appare da subito come una follia dello scrittore Nicholson Baker, che ha utilizzato un espediente davvero singolare per condurre il lettore nella sua mente arzigogolata.
Al lettore non resta che perdersi assieme allo scrittore in questa realtà di interrogativi e associazioni di idee, senza domandarsi mai dove voglia condurre Nicholson Baker.