Di cosa parla “Il rumore chiaro e irrisolto dei cortili di pietra” di Fausto Corvino
“Il rumore chiaro e irrisolto dei cortili di pietra” dello scrittore emergente Fausto Corvino è un poema di 57 sezioni in cui si alternano personaggi differenti e vicende in un racconto fuori da ogni limitazione di tempo e spazio.
Ciò che sorprende dalle prime pagine del libro “Il rumore chiaro e irrisolto dei cortili di pietra” è la bravura da parte del giovane scrittore Fausto Corvino di utilizzare le parole. Attraverso tratti delineati ma non altisonanti, l’autore è in grado di fornire l’immagine che egli stesso si prefigura nella mente.
Il poema, infatti, mostra scene, personaggi, eventi e proiezioni che appaiono nella loro maestosità da subito. Le parole utilizzate sono ricercate e si susseguono in un fluire che scorre mostrando il proprio cambiamento di umore: a volte trascina via, altre accompagna, proprio come quello che racconta.
Leggendo “Il rumore chiaro e irrisolto dei cortili di pietra” si respira poesia e ci si interroga sulla storia. Non è facile intuire quale sia il percorso dello scrittore, ma si scoprono lentamente personaggi, alcuni che si pongono da protagonisti, altri che restano adombrati, incuranti di essere guardati.
Quello che appare chiaro è l’intrepido indagare all’interno di un pensiero, di un’emozione, della descrizione di un attimo, passato o presente, o persino futuro, antico o moderno che sia.
“Il rumore chiaro e irrisolto dei cortili di pietra” di Fausto Corvino è un libro per chi vuole confrontarsi con ritagli di vita non immediatamente comprensibili, che hanno bisogno di maggiore osservazione e approfondimento. Il poema è per cultori del genere che vogliono rimanere sorpresi.