“A chi ancora sa guardare le stelle” di Giuseppe Ponzi: l’amore in tutte le sue dimostrazioni
“A chi ancora sa guardare le stelle” di Giuseppe Ponzi racconta indubbiamente d’amore. Ma lo fa attraverso una lente di ingrandimento che pone l’attenzione sui dettagli.
Lo scrittore ci fa gustare sapori, facendoci assaporare il gusto dell’incontro e del cambiamento, della diversità di vite, ci fa vedere le varie prospettive che si dipanano dinanzi ai protagonisti.
La storia è semplice nella trama, ma avvolgente, rispecchia l’anima dei personaggi, capaci di un amore che va oltre quello che si prova per l’altra persona.
Sergio ed Elena s’imbattono l’uno nell’altra su una spiaggia pugliese. I loro destini sembrano imprescindibili, ma la vita ha in serbo tante sorprese.
Lui è un fotoreporter che viaggia per il mondo con l’intenzione di raccontare le storie di valore attraverso i suoi scatti. Lei è una dottoressa capace di prendersi cura dei più piccoli, dei fragili. Entrambi amano profondamente quello che fanno.
Basta un incontro per farli innamorare, ma ci sono attimi pronti a dividerli portandoli su strade diverse. Entrambi si concentrano sul lavoro, hanno una missione, che è quella di aiutare gli altri e la vivono con un’umanità profonda e sentimenti carichi di emozioni.
Così come la vita li ha allontanati, però, qualcosa li conduce nuovamente l’uno verso l’altra.
Che cosa ha in serbo il futuro per loro? E il destino quale altra carta giocherà?
Commento libro
La malattia, la povertà, lo stato di abbandono in cui vivono alcune persone, la cura verso gli altri, la necessità di migliorare se stessi. E poi la fatica quotidiana che affrontano molti individui che rende complicata la loro esistenza. E ancora la passione per il lavoro, la contrapposizione tra due realtà (l’Italia e l’Africa) differenti che fanno parte dello stesso mondo, l’amore a trecentosessanta gradi, sono questi alcuni dei temi affrontati.
“A chi ancora sa guardare le stelle” è un romanzo intenso, pieno di un calore che avvolge. I personaggi sono raccontati in profondità, gli ambienti in cui si muovono diventano parte integrante della storia.