Di cosa parla “Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine)” di Raquel Martos
Avevamo già apprezzato il libro d’esordio di Raquel Martos, “I baci non sono mai troppi”, adesso a distanza di un anno è uscito in libreria, sempre pubblicato dalla Feltrinelli, il suo secondo lavoro: “Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine)”.
Carla è un’annunciatrice radiofonica che ama parlare. Utilizza la voce non soltanto per il suo lavoro, ma ne abusa anche per conversare con chiunque le capiti a tiro. Un giorno però si rende conto di avere dei noduli che dovranno essere operati. Il medico, dopo l’intervento, le consiglia sei settimane di silenzio.
La protagonista del libro “Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine)” si rende conto da subito che la convalescenza sarà un supplizio e che quello che le chiede il medico è irragionevole per una come lei.
Durante le sei settimane che la separano dalla guarigione totale, Carla condivide i suoi momenti con persone che si prendono cura di lei e alcune che la infastidiscono, con una mamma super premurosa e un gatto che non la lascia mai.
In un momento delicato per Carla dovuto al ricordo di un amore finito e dai problemi lavorativi, queste sei settimane diventano infinite. Ma nonostante tutto, nonostante la prigionia che l’attanaglia e da cui si vuole liberare al più presto, Carla si renderà conto di riuscire a comunicare molto meglio in silenzio che attraverso la voce.
“Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine)” è un libro divertente, ironico, ma che ha momenti di nostalgia che il lettore di sicuro apprezzerà.
Tra un amore andato male, il ricordo del fratello scomparso troppo presto, una chiacchierata tramite Whatsapp con la migliore amica e la consapevolezza di dover cambiare l’andamento della sua vita, Carla riesce a mettersi in discussione e a guardare avanti con la giusta prospettiva.