Articolo su Pozzoromolo di Luigi Romolo Carrino
Dopo il fortunato romanzo di esordio Acqua storta, Luigi Romolo Carrino ci conduce nella mente perversa di chi ha subito, ma non è riuscito a ribellarsi e per questo vive accartocciato sotto il peso di pensieri che non riesce a chiarire.
Non c’è consapevolezza oppure ce n’è troppa, in ogni caso è difficile capirlo quando la vittima di se stessa è una ragazza che ha l’anima sporca degli oltraggi altrui.
Gioia è una bambina che è stata rinchiusa in un manicomio criminale, dove viene divorata dalle ombre che escono dalla parete della sua stanza, mentre aspetta che le vengano date le medicine, quelle che le cancellano la memoria. Ma forse lei vorrebbe ricordare e non glielo permettono, per capire cosa le è successo, cosa deve ancora affrontare, perché è lì e nessuno riesce a perdonare la sua pazzia.
Scene surreali si presentano davanti ai suoi occhi, vuoti colmati da immagini che sono proiezioni di una mente confusa. Tra incertezze e verità, tra se stessa e quello che vorrebbe essere, fra quello che dimostra e ciò che realmente è, proseguono le giornate rinchiuse in quel posto oppressivo.
In realtà Gioia è un ragazzo che non ricorda quale crimine abbia commesso e che cerca di capire e scoprire quale sia la verità. Ed ecco allora la masseria, la luce calda del sole, e poi un padre che non c’è, le punizioni subite, il corpo che viene maltrattato e usato, comprato dai clienti.
Gioia si sente donna è forse questo il suo peccato? Perché è nata uomo e si è sporcata le mani di sangue, dissetandosi dell’ambiguità di certi eventi che l’hanno spinta persino ad amare il suo carnefice?
Pozzoromolo dello scrittore napoletano Luigi Romolo Carrisi, è un romanzo in cui aleggiano i fantasmi di un passato che inconsciamente cerca di sputare fuori la verità, ma poi si reprime fino a rendere folle ogni gesto che si compie, così come tutto quello che si cela in un silenzio.
Pozzoromolo è un libro consigliato ai lettori che cercano storie profonde e intime.