Di cosa parla Azrael di Pierluigi Porazzi
Pierluigi Porazzi è stato definito da Maurizio De Giovanni una delle più interessanti voci del noir italiano e a confermarlo è questo romanzo Azrael che mette i brividi.
Azrael, uscito nel 2015 con la casa editrice Marsilio, è il capitolo conclusivo della trilogia che si è aperta con L’ombra del falco a cui ha fatto seguito nel 2013 Nemmeno il tempo di sognare.
Per le strade di Udine si aggira un uomo che mette in atto le sue esecuzioni mietendo vittime e imitando i modi del famoso serial killer conosciuto con il nome di Teschio. Ma Teschio, ex poliziotto, è stato arrestato dal suo collega Alex Nero, e ora è in carcere.
Chi è Azrael, l’uomo che imita il Teschio? Cosa si nasconde dietro il suo progetto? Qualcuno si sta mettendo in contatto con lui per portare a termine la sua missione?
Sono queste le prime domande che sopraggiungono leggendo Azrael, ma basta poco per avere maggiori dettagli su ciò che sta accadendo nel libro. C’è un uomo che è riuscito a mettersi in contatto con il Teschio, nonostante lui sia in carcere e non possa fornire informazioni all’esterno. Il progetto sembra essere quello di vendicarsi nei confronti di Alex Nero.
Chi però non sa tutto ciò che sta avvenendo è proprio il diretto interessato, la cui vita è in pericolo, ma che continua a svolgere la sua indagine per smascherare il colpevole.
La storia di Azrael narrata da Pierluigi Porazzi è inserita in un contesto sociale devastato dalla crisi economica, ma anche dalla mancanza dei valori fondamentali: tra corruzione, violenza e scontri razziali, c’è ampio spazio di manovra per un killer spietato, come il protagonista del libro.
Con una scrittura semplice, creando il giusto pathos e mostrando la crudezza della violenza, Pierluigi Porazzi ha scritto un noir conclusivo della trilogia davvero interessante.
Grazie mille! Bellissima recensione!
Pierluigi Porazzi