Di cosa parla “Bambina e la fatina computerina” di Virginia Defendi
“Bambina e la fatina computerina” di Virginia Defendi è una favola moderna, che riesce a rispettare la tradizione delle storie classiche, inserendo però elementi più affini ai tempi attuali.
Già dal titolo “Bambina e la fata computerina” è possibile capire che ci si appresta a leggere un libro molto vicino ai nostri tempi e all’approccio dei bambini alle favole, così come alla vita.
La favola è molto particolare, c’è un regno grigio e oscuro dove è vietato severamente dalla legge sognare ad occhi aperti, chi lo fa smette di crescere per sempre e la sua vita è relegata a quello stato in cui non è possibile diventare adulti. E Bambina, una delle protagoniste della favola “Bambina e la fatina computerina” compie l’errore di sognare…
Nel frattempo, in un luogo molto lontano, la fatina computerina utilizzando il suo computer, da cui attinge sempre importanti informazioni, scopre quello che è accaduto a Bambina e capisce di doverla aiutare, nonostante i genitori, maghi, non vogliono che lei s’intrometta. Ma la fatina non può accettare che esista un mondo senza colori dove non è possibile sognare. Sembra un’oltraggio all’intelligenza.
Come in tutte le più belle favole anche “Bambina e la fatina computerina” ha un epilogo magico e il lieto fine è d’obbligo.
La scrittrice Virginia Defendi riesce a creare una particolare magia, che mette in risalto aspetti del mondo moderno, molto più vicino alle nuove generazioni rispetto a quello delle favole classiche.