Di cosa parla “Basta! …un urlo che squarcia il silenzio” di Silvana Stremiz
La scrittrice Silvana Stremiz con il suo libro dal titolo “Basta! …un urlo che squarcia il silenzio” affronta una tematica molto importante e delicata: quello dell’abuso.
Il libro non è solo un racconto toccante di ciò che accade alla protagonista del libro, Anna, che a 47 anni decide di liberare la verità opprimente che ha portato dentro per tanto tempo, ma è anche un urlo di disperazione.
Il libro “Basta! …un urlo che squarcia il silenzio” induce alla riflessione, commuove e pone il lettore dinanzi alla sofferenza di tanti bambini che hanno subito una violenza atroce quale l’abuso. La storia di Anna è quella di tanti bambini che spesso non hanno il coraggio di dire ai propri genitori cosa è accaduto, che non si sentono compresi, che hanno paura di non essere creduti.
La scrittrice Silvana Stremiz racconta una storia che molti non vogliono ascoltare, che tanti fingono di non vedere, ed è proprio la barriera che pone chi conosce la verità ma finge di non sapere che si vuole abbattere con questo romanzo.
Dopo aver letto il libro “Basta! …un urlo che squarcia il silenzio” non si può chiudere gli occhi e zittire le sensazioni che si provano.
Anna, la protagonista, subisce l’abuso da parte dello zio, un uomo in cui lei inizialmente vede signorilità, affetto, un familiare di cui fidarsi. Ma poi è costretta a ricredersi quando sente le sue mani adulte che violano il suo corpo e la sua anima, segnandola per sempre. E da quel momento in poi vive nel terrore, nella paura di dire, di non essere creduta e capita.
E’ questo ciò che purtroppo avviene in “Basta! …un urlo che squarcia il silenzio”, ma anche troppo spesso nella realtà.
Il libro è un’alternarsi di storia e poesia, in cui si sente la dolcezza e il dolore, e la necessità di gridare “Basta!” affinché tutto ciò non avvenga più.
La scrittrice Silvana Stremiz affronta il tema con delicatezza, con una scrittrura diretta e profonda, e un linguaggio che cerca di ammorbidire l’atrocità dell’accaduto.