Di cosa parla Big fish di Daniel Wallace
Ci sono storie che probabilmente in principio vengono pensate per i bambini, ma poi lo scrittore stesso si rende conto di quanto quel libro sia adatto anche agli adulti. Ho l’impressione che Daniel Wallace abbia colto da subito il potenziale di Big fish.
Una favola che si dispiega lungo tutto il percorso segnato dalle parole di Wallace prende le forme più bizzarre, come quelle raccontate da Edward Bloom a suo figlio William.
Per il suo piccolo Edward non c’è stato quasi mai, sempre in giro per inseguire le sue storie, perché in un luogo si sentiva incatenato e privato di qualcosa, ma al ritorno aveva sempre un aneddoto particolare, molto fantasioso, per lui.
Tra padre e figlio ci sono molte cose non dette, perché il loro tempo insieme è stato sempre colmato dai racconti fiabeschi di Edward e quando l’eroe che sembrava invincibile sta per morire, William prova a conoscerlo un po’ di più.
Sa che il padre ha bisogno di essere perdonato per le sue continue partenze, per non esserci stato nei momenti più importanti, per il tanto silenzio che ha lasciato intorno al figlio, per questo William gli concede le frasi di commiato che tutti vorrebbero sentire per avere la coscienza sanata.
Ma prima di dirgli addio prova a chiedergli se crede in qualche Dio, se pensa esista il paradiso. Anche in quell’occasione però il padre non si lascia andare a sentimentalismi, ma racconta barzellette, scherza e non prende sul serio l’esigenza del figlio di conoscerlo.
Non è per cattiveria che il protagonista di Big fish fa così, ma per quell’esigenza di vivere sempre nuove storie, lontano dal luogo in cui si trova, per ricordare a modo suo la vita che ha trascorso, per comunicare in una maniera diversa con il William. E soprattutto perché “ricordare le storie che un uomo ha inventato lo rende immortale.”
Big fish di Daniel Wallace racconta le tante avventure bizzarre di Edward, ma per quanto faccia sorridere per le storie fantasiose inventate da Edward, – uomo patetico o vero eroe? – riesce a commuovere quando padre e figlio si confrontano dimostrandosi il loro amore.
Perché non importa se hai addomesticato un gigante cattivo, se hai incontrato un lupo, se hai salvato qualcuno, ciò che conta è l’amore che provi per tuo figlio e l’amore che lui prova per te.
Dal romanzo nel 2003 è stato tratto il film Big Fish – Le storie di una vita incredibile diretto da Tim Burton e interpretato da Albert Finney nelle vesti del padre ed Ewan McGregor nelle vesti del figlio.