Chi è l’artista Roberta Gelsomino
Roberta Gelsomino nasce a Milano nel 1979. La sua infanzia è a suo ricordo una infanzia triste, desolata, ai margini pur non mancassero giocattoli e moderne belle cose. In casa, i frequenti litigi e le tensioni la rendono una personalità intimidita e di scarsa iniziativa e coraggio; alle scuole medie questa inibizione importante del suo essere troverà terreno per bullismi pesanti di cui Roberta non riuscirà a confidare e che accoglierà come altro fatto di esistenza.
Nonostante la poca propensione al dialogo e alla serenità da parte del nucleo familiare, la piccola Roberta matura in discrezione una sua personalità osservatrice, empatica, curiosa e vagamente nerd.
La sua indagine sulle cose al di fuori del contesto scolastico attorno ai dodici-tredici anni le renderà che proprio arretrata di intelletto non è. Con fiducia prosegue la sua esplorazione della vita e del mondo partendo dall’astronomia e dallo studio dei gatti, osservando affascinata il suo gattino dell’epoca.
Per far fronte a soprusi e prepotenze e in assenza di alcun cosiddetto incontro soccorritore, alcun amico positivo e vero o alcun adulto che le renda una sola esperienza relazionale piacevole e preziosa, a Roberta Gelsomino non resta che rifugiarsi meglio in quel mondo tutto suo e che iniziò a concepirsi e ad aiutarla fin da tempi persi nel suo oblio: la sua viscerale attitudine artistica.
Seconda parte biografia Roberta Gelsomino
Il carattere che si forma da tali barriere e tabù, ha uno sguardo tendenziale afflitto sulle cose, Roberta percepisce veramente di non potercela fare a diventare grande e soccombe dunque a questo suo presagio che si compierà con una vero e proprio sacrificio di sé: sguardo ineluttabile e triste di cui la psichiatria poco dopo inizierà a fornire non luce né aiuto ma sedativi di cui imbottirla e accanimento terapeutico.
Roberta segue comunque con determinazione e da un lato anche una sua positività, gli studi di grafica pubblicitaria poi di fumetto giapponese e soprattutto di illustrazione. Proprio negli anni che definisce del Risveglio di Coscienza pubblica nel 2013 il suo primo libro la silloge poetica Pietre (ed. Eventualmente) e non a caso in quella fase smette di suo piglio di recarsi nei reparti clinici e assumere medicinali.
Precedentemente a ciò, l’artista e scrittrice Roberta Gelsomino viene anche circuita e presa in giro da un buon numero di persone sotto un suo stato mentale molto sedato e compromesso. È per Roberta la Folgore, una esperienza che la scuoterà e cambierà fortemente.
Terza parte biografia scrittrice
Da una percezione più infantile ed appena emersa da quel buco nero del suo disagio di cui detto sopra, suo malgrado deve fare i conti con la conoscenza di un mondo umano feroce e capace di grande follia. Successivamente e sia nel nascere di queste esposizioni e attenzioni nocive Roberta ne confida a tutti i suoi medici ma senza successo.
Per tutti, all’unanimità, Roberta ha emozioni eccessive scaturenti da una sua malattia, pertanto pur avendo problemi non viene creduta e i problemi per tutti saranno spiegabili unicamente come suoi deliri e “visioni”.
Avvilita da ciò una seconda grande volta, Roberta passa tanti anni esposta a tali situazioni in una sorta di bullismo in età adulta. Quando tuttavia inizia a contattare galleristi e realtà artistiche ne trova riscontro eccitato delle sue opere, della sua espressività.
È il 2018 e Roberta Gelsomino comprende che non può chiedere delle circostanze differenti ma può farvi fronte incredibilmente meglio via via, iniziando a dedicare energie ai suoi sogni e alla sua realizzazione.
Sarà possibile per lei anche l’idea di poter trasformare il buio in luce, dunque le avversità iniziano a essere viste anche come sfide a cui rispondere in modi anche miracolosi e di cambiamento. In questo un cammino spirituale la sostiene, sempre con questo approccio affascinato e curioso sulle cose e sulla vita.
Ben presto per Roberta la fede in Dio non assume sembianze di pratiche o condotte cattoliche ma sempre restando vigile e aperta alla Verità di tutto.
Ultima parte biografia scrittrice Roberta Gelsomino
Nel 2015, pochi anni prima gestisce tali emozioni di timore e vergogna ideando di disegnarle in presa diretta dunque genera centinai di disegni in inedito stile art brut – molto di getto e con cromie nette – che raccoglierà nel progetto edito Primavera (ed. Eventualmente).
Roberta Gelsomino intraprende dunque meglio questo suo intento, questo percorso imboccato alcuni anni prima con moto di ribellione dirompente.
L’ultima opera è nientemeno che un suo primo Catalogo d’arte, raccoglie tanti suoi disegni e dettagli maggiori della sua storia che è poi anche il suo percorso artistico.
Al giunto 2020 Roberta riesce a guarire dei grandi spaventi della sua vita, capisce definitivamente di essere pulita nella sua coscienza e che nessuno può più suscitarle senso di inferiorità e colpe. Questo sorge anche dall’aver osato sue scelte, con le loro conseguenze e la possibilità di sperimentare e curarsi con la vita, quel sé che fiuta le strade e che la gran parte di medici psichiatri tende invece più o meno volutamente a dissuadere.
L’arte ha salvato la vita di Roberta, sempre. È la sua grande Amica.
Consapevole di aver camminato un’esperienza esistenziale preziosa, non resterà per lei che nascere davvero diventando a breve veramente donna, iniziare a giocare, vivere, correre… nei suoi compiuti densi e incredibili 40 anni. Le auguriamo buon Inizio!
Aggiornamento: nel 2020 Roberta Gelsomino ha pubblicato una raccolta di poesie e dipinti dal titolo “L’ultima stella del mattino.”
Nel 2024 ha pubblicato “Cupido nel mondo di Meta”.