Chi è lo scrittore Giovanni D’Alessandro
Giovanni D’Alessandro all’anagrafe, ma da sempre, quasi per tutti, Vanni. Nasco a Benevento, il 26 dicembre del 1975, sotto il segno del Capricorno, di cui esprimo molte connotazioni tipiche, addolcite da una nota di romanticismo. Il liceo e gli studi classici hanno inciso non poco nella formazione giovanile, rivendicando ampiamente la genesi del successivo orientamento alla scrittura.
Alla fine del 1994, mi trasferisco a Napoli, dove, all’indomani di qualche esperienza lavorativa in ambito bancario e finanziario, conseguo con votazione massima la laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi Federico II.
Dopo esser stato un esperto in e-commerce ed un impiegato della Camera di Commercio, scelgo di abbracciare il destino del funzionario amministrativo-tributario, che mi conduce, tra l’altro, a trasferirmi in Romagna, dove, oltre ad occuparmi di fisco, scrivo cose e gioco a tennis, innamorato d’ogni forma d’arte e di cioccolato.
In ambito letterario, non vanto esperienze di pubblicazioni, salvo la presenza di qualche componimento in un paio di antologie (Pagine d’oro della Poesia italiana, ed. 2019; Cento Verba, ed. 2020). Posso annoverare, invece, la partecipazione con successo ad alcuni concorsi nazionali, tra i quali:
Concorso nazionale “Il racconto in 10 righe”, ed. 2016, primo classificato;
Concorso nazionale “Il racconto in 10 righe”, ed. 2015, secondo classificato;
Concorso nazionale “Poesia al bar”, ed. 2018, primo classificato;
Concorso nazionale “Poesia al bar”, ed. 2021, secondo classificato;
Concorso nazionale “Santa Maria della Strada”, ed. 2023, primo classificato.
Quarta di copertina “Fragili frantumi”
“Credo molto nell’immediatezza della poesia, nella sua capacità di fare in modo che una percezione, una sensazione, un brivido, un sentimento non rimangano confinati nello spazio e nel tempo in cui si provano, ma, attraverso una rappresentazione fatta di parole, possano ritrovarsi cristallizzati in una dimensione anche fisica, in maniera del tutto simile ai tratti ed ai colori di un dipinto, con cui consentire alle emozioni suscitate da eventi, luoghi, situazioni, ricordi, persone, di varcare tangibilmente il limite della propria timida intimità”.