Chi è lo scrittore Nicola Feruglio autore del libro “Figli di un’antica vendemmia”
Nicola Feruglio è nato a Como nel 1972 e risiede a Roma. Scrittore e presidente dal 2008 dell’Associazione Antropologia Terzo Millennio (A. T. M.).
Nel 2015 pubblica il saggio filosofico “L’energetismo segreto della vita”, edito dalla BookSprint Edizioni. Due anni dopo, Nel 2017, sempre per la BookSprint, pubblica il racconto “Un senatore in entanglement” (menzione d’onore al XII Premio Letterario Internazionale “Voci Città di Abano Terme 2017”) e il saggio “Cosmoempatia”.
Nel 2018 la casa editrice argentina Dunken pubblica il suo primo saggio, “L’energetismo segreto della vita” in lingua spagnola. Con il racconto “L’uomo nuovo sarà Mapuche” (BookSprint) viene premiato alla VII Edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea 2019.
Mentre nel 2019 Nicola Feruglio pubblica la sua prima raccolta poetica dal titolo “Dimensioni aurorali”, a cura dell’editore Aletti, premiata con una segnalazione al Premio Nazionale di Poesia “Il sentiero dell’anima”, XVII Edizione 2021.
Nel 2021 pubblica l’antologia poetica “Fin dove giunge il canto dell’iperboreo”, per Aletti con la prefazione di Hafez Haidar. Nel 2022 il testo viene pubblicato nella versione italiano/arabo, con la traduzione in lingua araba a cura dal professor Hafez Haidar.
Quarta di copertina libro “Figli di un’antica vendemmia”
Figli di un’antica vendemmia sgorga, fra poesia e prosa, come progetto di vita possibile, rivolto alla profusione cosmica da cui origina ogni forma biologica, all’orgia spirituale pre-individuale e pre-linguistica e a quell’esperienza estatica, praticata ed evocata nel corso dei secoli dai folleggianti fautori di Dioniso, dai bramani, dai neoplatonici plotiniani, dai mistici sufi, dalle opere di Friedrich Nietzsche e di Giorgio Colli, dai poeti della Beat Generation e dall’esondante viluppo di tradizioni sciamaniche e visioni quantistiche che è fiorito nella millenaria vicenda dello spirito. L’esercizio poetico di Feruglio, inteso come arte dell’estasi, traccia un possibile sentiero oltre i miraggi del soggetto, dell’oggetto e della storia, dove ci attende l’abbondanza di una nuova vendemmia dionisiaca.