Chi è l’autore emergente Vincenzo Raucci
Vincenzo Raucci nasce a Napoli e si trasferisce con la famiglia, a Monza, a soli sette anni.
Esordisce nel mondo della carta stampata, collaborando per alcuni anni a una fanzine, Ink, realizzando soggetti e sceneggiature per storie a fumetti, oltre ad interviste a prestigiosi autori delle nuvole parlanti.
Laureato Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, lavora per più di trent’anni in ambito di salute mentale, occupandosi sia di acuzie che di riabilitazione.
Attualmente è Coordinatore Infermieristico del Centro Psico Sociale di Monza e dell’Ambulatorio Psichiatrico di Brugherio, dell’ASST di Monza.
Ha insegnato, come professore a contratto, per molti anni, presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, Infermieristica in Salute Mentale.
Ad uso degli studenti del terzo anno ha scritto il testo Fondamenti di Infermieristica in Salute Mentale per Maggioli Editore, insieme a Giovanni Spaccapeli. Sempre con quest’ultimo, ha elaborato, sperimentato e validato la Scheda di Triage Psichiatrico Territoriale, per la gestione delle urgenze in Psichiatria.
Ha maturato un’esperienza ventennale nel settore della formazione per infermieri.
La sua passione per il cinema ha fatto si che ideasse e coordinasse, fin dalla sua nascita, il NurSind Care Film Festival (NCFF), un concorso internazionale per cortometraggi sul tema del “prendersi cura”, che si tiene a Monza.
Vincenzo Raucci ha pubblicato, nel 2019 con Youcanprint il libro Storia (e filosofia) della salute mentale attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti.
Quarta di copertina del libro Storia (e filosofia) della salute mentale dal sito Amazon
La storia dei proverbi è più antica di qualsivoglia, primordiale forma di scrittura, anzi: proprio per la sua capacità di restare impresso, ora come monito, ora come insegnamento, il proverbio può considerarsi uno dei primissimi tentativi (ben riuscito, visti i risultati) di tramandare, all’interno di sistemi interpersonali e intergenerazionali, norme e regolamenti di vita; tant’è che se ne rinviene un ampio uso in moltissime culture. Tuttavia, non possono essere presi ad esempio per tramandare verità assolute, data la singolare proprietà di smentirsi l’un l’altro.
Si prenda, come esempio, il detto “Chi fa da sé, fa per tre” che contrasta palesemente con quello che recita “L’unione fa la forza”, oppure i proverbi contraddittori “Chi troppo vuole nulla stringe” e “Chi non risica non rosica”. Insomma: nulla di troppo serio, ma nemmeno di troppo leggero… questo è lo spirito col quale viene proposto questo libro di raccolta di proverbi dialettali italiani, aventi per protagonisti i “matti”. Così come i proverbi ci raccontano le “esperienze dei popoli”, allo stesso modo l’autore vuole raccontarvi, attraverso questa raccolta, l’esperienza dei popoli rispetto al tema della salute mentale. Fondendo, cioè, la tradizione, l’esperienza, i luoghi comuni, i detti e i non detti, la storia, la filosofia, le leggende dipingerà un inedito quadro, neanche troppo astratto, che parli di follia.