Trama romanzo e recensione libro “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin
“Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin è sicuramente il libro rivelazione del 2019, che è stato amato anche nel 2020. Un romanzo delicato, ma non di facile lettura per le ambientazioni; è richiesto un po’ di pelo sullo stomaco. Un libro che continuerà tanto a far parlare di sé.
Il romanzo “Cambiare l’acqua ai fiori” viene dopo il già apprezzato libro “Il quaderno dell’amore perduto”. Opera pubblicata nel 2016 dalla casa editrice Nord, che nel 2020 cavalcando l’onda del successo dell’autrice ha ristampato il libro con una nuova accattivante copertina.
Se dovessi farvi il mio elenco di libri consigliati del 2019-2020 sicuramente nella lista trovereste oltre a “La casa sull’argine” di Daniela Raimondi, anche “Cambiare l’acqua ai fiori”, senza dimenticare “La biblioteca di mezzanotte” di Matt Haig.
Recensione libro “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin
Premetto che la recensione del libro sarà volutamente piena di mancanze sulla trama poiché questa è un’opera da scoprire. Non voglio fare spoiler, né entrare nel dettaglio, per non togliervi il gusto di scoprire, di farvi rapire dalla storia.
La protagonista del romanzo si chiama Violette Toussaint, ha alle spalle un passato turbolento e adesso è la guardiana di un cimitero. Grazie al suo lavoro riesce a incontrare tante persone, ognuna si porta addosso il peso del suo tempo, ricordi, parole non dette, gesti non compiuti e grandi sogni.
E lei li ospita per qualche minuto o per il tempo necessario in casa sua con un sorriso e con garbo, usando parole di conforto e accogliendo i racconti di chi è lì per farsi ascoltare.
Quando si presenta da lei un poliziotto di Marsiglia le cose nella sua vita cambiano. L’uomo è lì per chiedere che la madre, morta da poco, possa essere sepolta nel cimitero di questo paese lontano, per essere vicino all’uomo che amava, ma non era suo marito.
Sarà grazie a quest’incontro che le loro vite, inaspettatamente, prendono una direzione diversa, che si distacca molto da quella perseguita a lungo.
Commento libro di Valerie Perrin
La scrittrice Valerie Perrin riesce a raccontare una storia dura, di perdita, di violenza e di abbandono con una delicatezza unica. La scrittura è avvolgente, la trama complessa con salti temporali che a volte si fatica a seguire. Ma dopo essere entrati nel vivo della storia, si proverà una sorta di empatia con la protagonista e con il modo di scrivere di Perrin tale da non riuscire più a staccarsi dal romanzo.
“Cambiare l’acqua ai fiori” ha la potenza di una grande storia, in cui si vede come testa e cuore possano in alcuni casi andare nella stessa direzione.
Sono tante e varie le emozioni che la scrittrice riesce a suscitare durante la lettura: appagamento, dolore, tranquillità, rabbia, incapacità di comprendere certe scelte. In ogni caso, qualunque sia la sensazione che si prova ci si sente rapiti, trascinati, coinvolti totalmente dalle sue parole.
Per la delicatezza con cui vengono affrontate le vicende della protagonista, così come per questo modo in cui ci si sente inglobati nella storia questo libro mi ha riportato alla mente “L’eleganza del riccio”. Molto distanti nella trama e nei personaggi, ma molto vicine le storie per prossimità di emozioni.
Seconda parte commento libro di Valerie Perrin
I punti forti di questo romanzo sono sicuramente la protagonista, fragile e forte, determinata e titubante, piena di energia e svilita dagli eventi. Ma altri punti cardini di “Cambiare l’acqua ai fiori” sono sicuramente la grazia e la potenza delle parole di Valerie Perrin. Lei una scrittrice audace, poetica, realistica.
Ciò che traspare, quindi in questa storia, è l’emotività della protagonista, mai uguale a se stessa anche se resta sempre fedele alle sue idee e ai suoi valori.
In questo libro la protagonista rinasce più volte senza rendersi conto pienamente di essere morta altrettante volte. Ci sono tanti aspetti di lei, che si comprenderanno solo leggendo del suo passato e del suo futuro. Non si può quindi non amare Violette, che si riscatta dalle brutture, dalle cattiverie e dalla solitudine.
Il romanzo lentamente fa calare quel velo di mistero sull’esistenza della protagonista, che ha molti chiaroscuri, tantissime ombre e lati da portare allo scoperto, ma che alla fine si illumina della sua luce.
Non penso riuscirete a trovare online o tra i lettori recensioni negative su questo libro, perché la storia di
Violette commuove, sprona a guardare la vita con altri occhi e da dentro.
Leggendo alcuni post su Instragram e su Facebook ho appreso che “Cambiare l’acqua ai fiori” è stato uno dei libri più richiesti in prestito alle biblioteche. Se non vi avevo convinto a leggerlo, credo che adesso non potrete farne a meno.
Leggi anche la recensione del libro “Il quaderno dell’amore perduto” della stessa autrice.
Nel 2021 la scrittrice ha pubblicato il romanzo “Tre”, incluso nell’articolo Il libro più bello dell’estate 2021.
Trama e informazioni libro “Cambiare l’acqua ai fiori”
Vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.
Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista del “L’eleganza del riccio”, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri.
Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.
Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.