Di cosa parla “Cazzimma” di Stefano Crupi
Nell’esordio letterario “Cazzimma” dello scrittore casertano Stefano Cruspi si torna a parlare di una Napoli violenta in cui con la furbizia e lo sfruttamento si agisce per un proprio tornaconto.
In questa città dipinta con il solo volto della cattiveria, si aggira Sisto, un ragazzo che organizza, insieme all’amico Tommaso, un traffico di droga per i piani alti della città. Il suo è un traffico di poco conto, ma lo mettono in piedi per avere soldi facili in tasca, pensando che questo li possa far arricchire in attimo senza avere conseguenze.
Per qualche giorno tutto sembra procedere indisturbato, Sisto riesce a piazzare un po’ di roba in giro e le richieste sono tante, poi però accade qualcosa che mette in crisi il loro piano. Viene trovato morto, con una corda intorno al collo, l’uomo che forniva la lista dei clienti a Sisto. Potrebbe essere anche un suicidio, pensano i due piccoli trafficanti, ma in realtà la storia è un’altra.
I due sono stati sgamati dal potente boss Cavallaro e se Sisto si salva è solo per l’intervento di Antonio, suo zio, un uomo di una certa importanza nel quartiere, che mantiene un buon rapporto di sudditanza e amicizia con il boss.
Il protagonista del libro “Cazzimma” evita la morte, ma a caro prezzo, perché per salvarsi la pelle dovrà uccidere il suo migliore amico, e dimostrare così di poter far parte del gruppo.
Sarà a questo punto che inizia a bruciare il senso di colpa, sempre più invadente. Che cosa bisogna fare per non lasciarsi seppellire da questo senso d’impotenza e di rimpianto? Questo si domanda il protagonista di “Cazzimma”.
Per rinascere a volte è necessario l’aiuto di una persona cara, di chi coglie ciò che c’è dentro di te e ti salva, portandoti a metterti in discussione e a comprendere che si può cambiare.
“Cazzimma” è un libro intenso, dalle tinte forti, violento. La storia è ben costruita, e lo scrittore Stefano Crupi non si fa problemi a raccontare una versione dei fatti sconcertante. Il romanzo è scritto con coerenza, senza fare quasi mai riferimenti al dialetto, nonostante il titolo rimandi a un’espressione dialettale.
Per chi ama le trame violente che si rifanno a storie che potrebbero essere vere “Cazzimma” è un libro da leggere e alla fine il lettore si guarderà intorno con occhi diversi.