Di cosa parla “Chimera” di Filippo Passeri
Il libro “Chimera” di Filippo Passeri fa parte di un ampio e interessante progetto che protende verso il futuro, un passo in avanti di circa 200 anni che inizia nel 2070.
“Chimera” apre le porte alla trilogia chiamata “Genesi”.
Il tempo scorre al contrario nella trilogia, infatti “Chimera” parla dell’ultimo periodo della storia narrata da Passeri.
In questo primo volume dei soldati devono indagare su un attacco mosso dai pirati ai danni di un’astronave da crociera che viaggia nello spazio.
La storia, ben pensata e condivisa con il lettore, mette in luce lati oscuri della scienza, che confluiscono nella fantascienza.
Come lo stesso Filippo Passeri dice nella sua introduzione, nel libro si utilizza la metafora futuristica per parlare di eventi attuali come la genetica, l’interazione uomo-macchina, la gestione del potere e l’evoluzione della civiltà. Questi sono solo alcuni dei temi trattati nel libro “Chimera”.
Al centro della narrazione troviamo l’uomo che, mentre vaga nel mondo cercando di controllare e gestire ogni evento, sembra gettare le basi per la distruzione.
La bellezza della vicenda narrata in “Chimera” sta proprio nella capacità da parte di Filippo Passeri di indagare nella storia per cercare la causa di tale atteggiamento e le conseguenze dell’intervento umano la cui visione è offuscata dal potere.
Dopo aver letto la trilogia “Genesi” e in seguito a un’attenta riflessione, il lettore potrà rendersi conto di ciò che ormai a tutti appare evidente: che l’uomo utilizza la conoscenza e l’innovazione a favore dei propri bisogni o per garantire il raggiungimento di certi obiettivi a chi detiene il potere. Se la Scienza non verrà utilizzata per lo sviluppo ma contro l’uomo, il progetto scientifico resterà una chimera.
Già solo questo messaggio dovrebbe bastare a spingere gli amanti dei romanzi di fantascienza a leggere “Chimera” di Filippo Passeri.