Tanti consigli per scrivere un buon libro…
Spesso capita che le persone abbiano in mente una storia che ritengono valida e vorrebbero scrivere un libro. Altre volte ci sono persone che sono brave a scrivere e vorrebbero raccontare una storia, ma non hanno le idee giuste. Verrebbe da dire che chi ha il pane non ha i denti e viceversa.
Ma come si fa a scrivere un libro?
Per scrivere un libro non basta avere una buona storia da condividere o essere bravi con le parole. Per scrivere un libro è necessario soprattutto l’umiltà, riconoscere i propri limiti e farsi aiutare, magari facendo leggere in giro la propria storia mentre la si sta scrivendo appuntando i commenti e le critiche dei propri lettori.
Nessuno nasce scrittore, o se accade sono veramente pochi i casi, e non è detto che i fortunati siamo proprio noi. L’importante, quindi, prima di mettersi a scrivere un libro è leggere, leggere tanto, di tutto, ovunque.
Leggere non solo apre la mente su tanti argomenti differenti, ma ci mostra vari mondi, spesso diversi, e ci dà la possibilità di assimilare un altro linguaggio, dissimile dal nostro, con nuovi termini, più complesso, magari più scorrevole e interessante rispetto a quello che avevamo.
Se davvero ci sentiamo pronti per raccontare una storia, perché l’abbiamo vissuta in prima persona e ci sembra necessario condividerla, perché l’abbiamo osservata e ci sembra interessante, perché ce l’hanno riferita e ci sembra valida, possiamo iniziare il nostro esercizio di stile…
Scrivere un libro richiede impegno, ma ognuno ha i suoi metodi e il modo in cui andrebbe scritto dipende sempre dallo scopo del nostro “viaggio”. Sicuramente ci sono dei passaggi tecnici fondamentali, ma qui mi occuperò di come si scrive un libro da un altro punto di vista.
L’importante per narrare una storia è conoscere le regole fondamentali dell’italiano e mettere in discussione il nostro sapere, le regole tendono a cambiare velocemente, quindi è necessario accertarsi su certe cose, sfogliare vocabolari, cercare sinonimi più appropriati e la forma corretta di una frase su un manuale di stile o affidandoci alla rete (ma con attenzione).
Quando le idee sembrano aver preso la strada giusta ci si deve dedicare con impegno alla scrittura del libro, srotolando lentamente la storia sulla nostra pagina bianca, dandogli il tempo necessario per mostrarsi in tutta la sua integrità, rispettando le proprie pause, senza forzare l’ispirazione: quando non c’è, meglio prendere una boccata d’aria.
Quando invece la storia sembra arrivata al termine, sarà lei stessa a dirvelo portandovi a mettere il punto conclusivo, ma questo non vuol dire che il libro sia finito realmente. Sarà proprio allora che bisognerà mettere in discussione tutto, vedere se c’è coerenza nello scritto, se la storia regge, se ci sono delle imperfezioni spazio-temporali, se ci sono degli errori.
A questo punto è fondamentale leggere e rileggere il libro fino allo sfinimento, e in certi casi affidarsi al lavoro di editing di chi fa questo per mestiere. Sarà un esperto del settore, una persona che si occupa da anni di correggere bozze di manoscritti e di editing ad aiutarvi perfezionando il vostro libro.
Solo allora il lavoro potrà dirsi concluso e finalmente il libro scritto.