Recensione libro “Figli di un’antica vendemmia” di Nicola Feruglio

Citazione “Mi riempio di tenerezza come se capissi ciò che mi sta accadendo ma in realtà le mie funzioni cognitive sono sospese i miei vari io smettono di opporti all’auto-sentenza.”
Figli di un'antica vendemmia
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“Figli di un’antica vendemmia” di Nicola Feruglio: poesie spirituali

“Figli di un’antica vendemmia” di Nicola Feruglio è un libro colto, ricco di terminologie avvolgenti e complesse nel suo dire. Il libro è stato pubblicato da Edizioni Croce nel 2024.

Lo scrittore Nicola Feruglio usa la poesia ma anche la prosa per esprimere concetti sublimi. Fatti che sembrano esulare dal tangibile, per come vengono trattati, sono spirituali ma al contempo concreti.

La vita che prende forma portandoci su questa terra, l’esistenza che diventa possibile, la carne e la passione. Fondendo filosofia, psicologia e spiritualità queste poesie sfiorano l’estasi, che si fa subito presente già dalle prime parole dello scrittore. Nicola Feruglio, infatti, dedica il progetto letterario di cui è il creatore “all’orgia primordiale che è all’origine della vita cosmica e dalla quale tutti discendiamo…”

In questo testo ci sono parole che nascondono significati, altre che le manifestano apertamente, c’è l’immaginazione, la poesia, il riportare la storia. C’è ritmo, musicalità, movimento e spiegazioni per rendere in immagine ciò che appare a un primo contatto intangibile.

C’è spazio per l’individualità e il collettivo, per l’uomo, ma anche per la comunità, per la carne come per lo spirito. Un dualismo perfetto nella sua imperfezione, che riporta la verità, ma volendo anche il suo contrario a seconda di come si voglia interpretare la parola che andiamo a leggere.

E alla base di questo progetto letterario vi è Dioniso, il perché lo si coglie pagina dopo pagina, con riferimenti, spiegazioni, richiami al passato e a ciò che oggi viviamo in questo mondo a testa in giù.

Commento libro

“Figli di un’antica vendemmia” è un’opera complessa, piena di sfaccettature che rimandano forme molteplici come un caleidoscopio che va osservato, affascina e ci fa tornare indietro nel tempo. Unione di frammenti che si raccolgono, si allontanano e producono sempre qualcosa che ci appare differente da un attimo prima.

Nicola Feruglio usa un linguaggio aulico, raffinato, che fa soffermare per meglio cogliere il senso del suo dire per raccontarci la nostra storia, dall’origine a quel che siamo. Tutto ciò in un’evoluzione che potrebbe apparire involuzione o viceversa.

Ciò che appare davvero interessante è la dualità dei concetti proposti: se da una parte vince l’istinto, la disinvoltura nel vivere la propria natura anche sessuale, dall’altra abbiamo la morale, la rigidità dell’essere razionale. Questa visione e l’analisi dei due spiriti contrapposti nella storia così come nell’uomo rendono questo libro davvero innovativo e articolato.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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