Recensione libro “Friedland. La battaglia che segnò l’apogeo dell’impero” di Ferdinando Emilio Abbate

Citazione “La copertura della cavalleria russa e cosacca, impedì che tale disordinata fuga si tramutasse in una vera e propria rotta, ma i russi subirono comunque circa seicento perdite, e lasciarono in mano francese altri duecento prigionieri.”
Friendland
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“Friedland. La battaglia che segnò l’apogeo dell’impero” di Ferdinando Emilio Abbate: un viaggio nella Storia.

Abbiamo già avuto modo di apprezzare le doti di ricostruzioni storiche, di narrazione e di cura del dettaglio dello scrittore Ferdinando Emilio Abbate. Abbiamo conosciuto l’autore con il precedente saggio “La politica religiosa da Costantino a Teodosio”.

Torna a pubblicare, nel 2024, con Editoriale Jouvence il saggio “Friedland. La battaglia che segnò l’apogeo dell’impero”. Un’opera complessa, completa e interessante che ritrae un altro momento della storia, quello legato al periodo che consegue alla battaglia di Eylau dell’8 Febbraio 1807. Si tratta dello scontro avvenuto tra i francesi e l’armata russo-prussiana. I primi si accaparrarono il campo di battaglia, pur non ottenendo gli obiettivi strategici che li interessavano.

“… l’obiettivo strategico di Napoleone – che era quello di affrontarli e sconfiggerli in una grande e decisiva battaglia campale, come era accaduto ad Austerlitz ed a Jena – non era stato raggiunto.”

Ma questo è solo l’inizio perché ci sono altri spaccati della storia che vengono riportati, sempre con estrema attenzione.

Trama libro

Vengono esaminati i movimenti tattici delle armate, con il cauto ripiegamento dei francesi verso gli accantonamenti invernali sul fiume Passarge e gli infruttuosi tentativi nemici di aggirarne le posizioni. Quindi, si narra dell’assedio di Danzica e della sua conquista, alla fine di maggio 1807, da parte dell’esercito napoleonico. Infine, dell’esito deludente dell’attacco russo-prussiano del 5 giugno 1807, e delle manovre che, per effetto della controffensiva francese, portarono prima allo scontro interlocutorio di Heilsberg, del 10 giugno, e poi alla grande battaglia di Friedland del 14 giugno, di cui si analizzano le varie fasi, fino alla vittoria finale di Napoleone.

Commento libro

Ritengo che lo scrittore Ferdinando Emilio Abbate abbia grandi capacità di penetrare nel cuore degli avvenimenti, riportandoli non solo con dettagli e cura, ma dando il pathos necessario per coinvolgere il lettore. Leggendo i suoi saggi si ha la sensazione di trovarsi quasi dinanzi a un romanzo per quanto scorra bene e tenga viva l’attenzione. E poi certe scene sono descritte in modo così vivido da sembrare la trasposizione di un film.

Abbate fornisce gli elementi necessari a contestualizzare, a entrare nel vivo degli eventi descritti, crea un contorno per contenere la storia e poi mette all’interno tutto il necessario per animarla.

Molto interessante anche lo stile  e l’utilizzo di una scrittura che scorre velocemente, in modo garbato e dal buon ritmo.

“Nessun potere aveva conosciuto così tanta Europa, e nessuna Europa aveva conosciuto così tanto potere, dai tempi di Carlo Magno.”

Non è facile farlo e non capita con questa naturalezza che il lettore si senta coinvolto da momenti della Storia che nella maggior parte dei casi probabilmente neanche si conoscono.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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