Di cosa parla Gargal di Andrea Costantin
Quanti significati possono avere poco più di dieci poesie? Quando possono incidere così poche parole? Se pensate che un libricino così piccolo non lasci traccia di sé vi sbagliate, perché Gargal di Andrea Costantin e altri poeti contiene davvero poco testo, ma le sue poesie restano impresse.
Il desiderio di vivere l’esistenza liberandosi dalla prigionia che spesso il dolore comporta, la necessità di attendere la persona amata, il ricordo di un passato che torna a farsi sentire e la necessità di andare incontro al domani sono solo alcuni dei temi che Andrea Costantin tocca nella raccolta di poesie Gargal in cui è presente lo scrittore insieme ad altri poeti.
Raccontare il proprio mondo non è mai facile, ma quando ci si lascia andare ai sentimenti, quando le riflessioni partono dal cuore, quando si osserva la vita da diverse prospettive, le storie raccontate nei libri diventano magiche in qualsiasi forma essi siano.
In Gargal Costantin parla di sé, delle sue emozioni senza celare nulla e attraverso la sua esperienza coinvolge il lettore, che di sicuro avrà affrontato sentimenti e riflessioni simili.
È questa la bravura che Costantin dimostra in questa raccolta di poesie: riesce a mettere dinanzi a se stesso il lettore come se avesse vissuto in prima persona ciò che il poeta racconta nel suo libro.
Andrea Costantin dimostra come anche poche parole semplice, senza bisogno di vestirsi di abiti troppo sontuosi, possano lasciare la scia al loro passaggio e ritornare come un’eco.
Per approfondimenti: Facebook di Andrea Costantin