Recensione Libro “La fattoria degli animali”
“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.”
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Sotto lo pseudonimo di George Orwell si nasconde Eric Arthur Blair nato a Motihari, in India, il 25 giugno 1903 e morto a Londra il 21 gennaio 1950. E’ stato scrittore e giornalista, ma è ricordato soprattutto per il suo ruolo di opinionista culturale e politico.
Ha avuto una vita di stenti e privazioni ed è stato sostenitore armato del marxismo. Tra le sue battaglie, infatti, c’è stata anche quella in Spagna, contro il regime del generalissimo Franco. Nonostante fosse politicamente schierato con i comunisti, non esitò a denigrare il socialismo staliniano nel suo “1984”, mettendo in risalto come Stalin stesse tradendo ogni più elementare fondamento del socialismo stesso.
Le trasposizioni cinematografiche del libro sono diverse e tutte a loro modo interessanti. Il primo film è del 1954, ad opera di Rudolph Cartier che ne fece un adattamento televisivo per la BBC, mentre la prima proiezione al cinema avverrà due anni dopo: il film s’intitola “Nel duemila non sorge il sole (1984)” e la regia è di Michael Anderson.
Nel 1984 Michael Radford realizza l’omonimo film, ambientando alcune scene nei luoghi di Londra effettivamente citati da Orwell. Le sue storie, spesso autobiografiche, hanno contribuito a dare alla sua immagine un taglio da esploratore della società. I suoi romanzi più famosi sono: “Senza un soldo a Parigi e Londra”, “Giorni in Birmania”, “Fiorirà l’aspidistra”, “Omaggio alla Catalogna”, “La fattoria degli animali” e “1984”.