“Gin tonic a mezzanotte” di Alessio Cavaliere: un libro malinconico e vibrante
È sempre un piacere quando un libro, come in questo caso, “Gin tonic a mezzanotte” di Alessio Cavaliere, riesce a cogliere l’attenzione del lettore in poche pagine.
Un romanzo diretto, breve, essenziale quello dell’emergente Alessio Cavaliere. Questo libro è una sorta di consolazione, anche se intrisa di tristezza, proprio come le sensazioni che provano le persone che entrano nel bar in cui è ambientata la storia.
Trama libro “Gin tonic a mezzanotte”
Fuori piove, è gennaio, fa freddo e l’atmosfera avvolge di quella densità inconsistente di certe sere invernali.
C’è un barista che è capace di accogliere all’interno del suo locale chi è segnato dalla vita e si rifugia tra le mura del locale. A creare un’atmosfera malinconica ci pensa il jazz, la giusta compagna dei pensieri profondi e delle riflessioni cariche di emozioni del barista. Ma anche del lettore che si lascia andare al suo ritmo, quello che immagina, che vibra dentro.
La pioggia fuori scende copiosa, relega all’interno, isola dal resto, in quello che sembra un purgatorio di passaggio. Intanto chi siede nel locale è solo, immerso nella sua solitudine, c’è chi prova a comprendere se stesso, chi la vita, chi cerca di raccontarsi ma non ci riesce, chi non ci tenta neppure. Ognuno vive come può, come vuole, come a volte ci si aspetta.
Commento libro di Alessio Cavaliere
Leggendo “Gin tonic a mezzanotte” assistiamo a gesti ripetuti e quindi rassicuranti, ascoltiamo il pensiero di un uomo. Un individuo a cui non piacciono gli altri, ma poi condivide le sue idee con loro, ci parla, accoglie all’interno del suo bar chi vuole entrare e in alcuni casi ne ne prende cura. Un uomo che anche se racconta resta come chiuso in se stesso e bisogna scoprire attimo dopo attimo, idea dopo idea.
Si affrontano tanti temi in questo libro: il coraggio, la morte, il valore del denaro, storie che ci accomunano o ci rendono diversi. Ma tra tutti spicca il tema della solitudine e dell’incomunicabilità dell’essere umano.
L’unico appunto che farei è sugli errori riscontrati qua e là, ma per la storia “Gin tonic a mezzanotte” ha un’approvazione totale.