Trama, recensione e commento libro “Gli effetti secondari dei sogni” di Delphine de Vigan
Non si può che amare la protagonista de “Gli effetti secondari dei sogni” libro di Delphine de Vigan al suo debutto. Un libro bellissimo che lascia il segno nel lettore.
Lou ha solo tredici anni e un’intelligenza fuori dalla norma, vive in una famiglia che non riesce ad alleggerirsi dal fardello di un passato tagliente, famiglia in cui la bambina si sente stretta, per nulla capita, mentre i silenzi si riversano addosso appesantendo le sue giornate.
La protagonista del romanzo Gli effetti secondari dei sogni ha bisogno di evadere, di trovare un suo spazio, di mostrare quello che è. E la possibilità di poter cambiare il suo modo di stare al mondo, arriva quando la bambina incontra per caso Nolwen, una ragazzina di diciannove anni che vive da sola alla stazione di Austerliz.
Lou le farà un’intervista per un esercizio di scuola in cui dovrà raccontare la vita di strada, cercando di capire cosa spinge certe persone a scegliere di vivere da soli senza una casa in cui rifugiarsi. Da qui nasce una profonda amicizia tra le due bambine, nonostante la loro diversità di approccio e di osservare le cose.
Lou e Nolwen riescono a trasmettersi amore e valori, e si prendono cura l’una dell’altra, molto meglio di come potrebbero fare gli adulti.
Il libro “Gli effetti secondari dei sogni” di Delphine de Vigan è il vincitore del Prix des Libraires al Salone del Libro di Parigi 2008.
Chi è Delphine de Vigan
La scrittrice francese Delphine de Vigan è nata a Boulogne-Billancourt. Prima di pubblicare Gli effetti secondari dei sogni, suo primo libro, ha svolto lavori di ogni tipo, dall’hostess alla stiratrice passando per dimostratrice nei supermercati di marche di formaggi. Ha poi trovato la sua strada nella scrittura con questo magnifico libro pubblicato in Italia dalla casa editrice Mondadori.