Di cosa parla Gli eroi della guerra di Troia di Giorgio Ieranò
Perché studiare – o ristudiare – gli eroi della guerra di Troia? Perché la conoscenza della cultura greca induce a una maggiore riflessione e consapevolezza di sé, e ad accettare la sorte con le gioie e delusioni che essa ci riserva.
Chi vuole approfondire l’argomento può leggere il libro scritto da Giorgio Ieranò, professore di letteratura greca all’Università di Trento. Il saggio Gli eroi della guerra di Troia è semplice e scorrevole, particolarmente adatto a chi voglia recuperare la cultura greca senza cimentarsi nella lettura di noiosi manuali scolastici.
Ieranò descrive le cause che portarono alla guerra di Troia e tratteggia con maestria gli aspetti psicologici dei vari personaggi: Agamennone, Menelao, Paride, Elena, Achille, Ettore, Ulisse, Aiace, Ecuba, Clitennestra, Enea.
Studiare la cultura greca significa abituarsi a esercitare il dubbio, a cogliere l’aspetto multi sfaccettato della realtà; Elena, per esempio, è colpevole o innocente? Su di lei si è detto e si è scritto tanto. Ma la responsabilità di Elena non può essere delineata in maniera netta e assoluta:
“Ma com’è possibile che Elena si sia ridotta a diventare la cagna, l’adultera e la traditrice? È credibile che abbia abbandonato Menelao per sua spontanea volontà? O è stata forse travolta da un potere più grande di lei, dalla forza violenta di Afrodite, a cui nessuna creatura vivente è in grado di opporsi?”
La domanda su Elena riguarda l’umanità intera, ossia: noi siamo in grado di resistere al desiderio? O forse esso ci comanda come fa un burattinaio? In altre parole, quando tradiamo siamo colpevoli, perché in grado di decidere, o innocenti, perché travolti da Eros, una forza più grande di noi? Chi non si è mai posto, almeno una volta, questi interrogativi?
Queste domande non hanno – e non possono avere – risposte nette e definitive; tuttavia, il solo fatto di porsele giova alla nostra anima, alla nostra intelligenza, perché ci portano a riflettere senza preconcetti.
Lo studio della cultura greca ci aiuta anche ad accettare la natura transitoria dell’essere umano, che solo in parte è in grado di governare il suo Destino. Nella guerra di Troia, infatti, intervengono spesso le divinità a decidere il corso della storia e il destino degli eroi. Tutti sanno che devono morire e che il destino umano è fluttuante, soggetto alla Fortuna. E chi meglio di Ecuba, la regina di Troia, esprime questo concetto?
“È lei, Ecuba, il simbolo della malasorte, è la regina di Troia a rappresentare l’abisso della sfortuna più profonda in cui un essere umano può precipitare.”
Non mancano, in questo saggio, curiosità che non si possono ritrovare nei consueti manuali sull’argomento:
“Gli appassionati di calcio avranno forse notato nel logo di una celebre squadra olandese, l’Ajax, il profilo di un guerriero con un elmo: è appunto il nostro Aiace, dal quale i soci della società calcistica, appassionati di cultura greca, trassero il nome per la loro squadra.”
Gli eroi della guerra di Troia di Ieranò è un saggio in grado di farci recuperare ciò che in passato abbiamo studiato – e dimenticato – in modo scorrevole e non pedante, aggiungendo anche alcune curiosità che è piacevole conoscere.
Recensione scritta da Rosa Aimoni