Di cosa parla I colori dopo il bianco di Nicola Lecca
Un libro di una semplicità e di un coinvolgimento disarmante I colori dopo il bianco di Nicola Lecca. Un racconto intimo, pieno di descrizioni di luoghi e di sentimenti. Una varietà di colori che vengono dopo il bianco e con il bianco si fondono fino a confondersi. Nicola Lecca è capace di sorprendere con la normalità ed è pura ispirazione la storia che racconta.
Silke, protagonista de I colori dopo il bianco, è una ragazza che non si sente accolta dalla città in cui vive, Innsbruck, troppo austera, perfetta, con poche tonalità e poco calore. Ma non è solo questo il motivo che la spinge a lasciare l’Austria. A causa di uno scandalo, che la vede protagonista e che ha marchiato la sua famiglia, il padre decide di esiliarla in un luogo che la tenga in penombra. La ragazza deve diventare invisibile e aspettare il tempo giusto per tornare, quando la gente ha dimenticato e i genitori l’hanno perdonata.
Silke però non è capace di abbassare la testa e di accettare tutto quello che le viene imposto. Sa di aver sbagliato, ma il suo è stato più un gioco che una sfida contro la vita che le era destinata. Tutto è stato ingigantito dai media e i genitori, sempre attenti alla forma e poco alla sostanza, si sentono depredati dall’atteggiamento poco consono della figlia.
La giovane quindi sceglie di allontanarsi da quella famiglia da cui non si sente capita e sufficientemente amata, ma anche da una città piatta, quasi asettica. Decide di andare a vivere a Marsiglia, con quel colore di mare che toglie il fiato, con il caos cittadino e la passionalità degli abitanti che la travolgono. Dal troppo poco di Innsbruck, Silke passa al troppo di Marsiglia.
Se inizialmente si sente spaesata, sola e fragile, bastano pochi giorni per sentirsi accolta, in compagnia e invincibile. A cambiare la percezione di se stessa nel mondo è l’incontro con Murielle, la sua vicina di casa, una donna invadente e dal passato burrascoso. Un’ex prostituta che si è rimboccata le maniche per salvare la sua pelle e quella del figlio dalle avversità della vita.
Sebbene il figlio sia un ladro, dimostra una bontà di animo che affascina Silke. La ragazza che ha vissuto negli agi che la solidità economica della famiglia le ha dato, inizia ad accontentarsi. Le basta il minuscolo monolocale in cui vive, si fa andare a genio i vicini con cui condividere il suo tempo, adora quell’angolo di mare che vede dal suo appartamento e comincia a farsi piacere la vita.
“… l’abitudine è una droga: dovresti temerla. È l’imprevedibilità che ci tiene vivi. È nell’imprevedibilità che la vita si svela, mettendoci alla prova: per mostrarci veramente chi siamo.”
Il tempo a Marsiglia non ha più quelle ferree regole imposte dai genitori, che davano più importanza alla reputazione che ai sentimenti. Silke impara ad apprezzare ogni attimo, a conquistarsi le giornate e nonostante sia costretta a stare a letto per riprendersi da un brutto incidente, capisce il valore dei legami, dell’accoglienza e dell’amore.
Commento del libro I colori dopo il bianco
Personaggi fantasiosi eppure così reali, un continuo confronto tra due città, due culture e diversi stili di vita danno un tocco originale e intimo a I colori dopo il bianco.
Questo libro è travolgente, coglie di sorpresa, perché inizia con leggerezza, descrivendo luoghi e persone nel loro semplice esistere, ma poi Nicola Lecca aggiunge dettagli e spessore conquistando totalmente la testa e il cuore dei lettori.
Già il precedente romanzo di Lecca La piramide del caffè mi aveva convinto, con questo suo nuovo lavoro, sempre pubblicato dalla casa editrice Mondadori, sono stata rapita.