Di che cosa parla Il barone rampante di Italo Calvino
Il barone rampante di Italo Calvino è uno di quei romanzi che in Italia ha avuto un ruolo importante. Si tratta del secondo capitolo della trilogia I Nostri Antenati insieme a Il visconte dimezzato e Il cavaliere inesistente.
Cosimo Piovasco di Rondò, il protagonista de Il barone rampante, è un giovane barone di dodici anni che dopo una brutta litigata con suo padre, a causa di un piatto di lumache cucinato dalla sua dispotica sorella Battista, decide di esiliarsi su un albero.
Quello che sembra il dispetto di un bambino, diventerà invece un vero e proprio stile di vita, tanto che Cosimo non scenderà mai più dagli alberi, sui quali passerà tutta la vita e se ne andrà in giro per tutto il mondo.
La storia è raccontata da Biagio, il fratello minore di Cosimo, e descrive la vita del Barone rampante, scandita da avventure incredibili, vissute di albero in albero, senza che metta mai piede sulla terra.
Passando da un albero a un altro, Cosimo incontra personaggi di ogni tipo: dalla giovane Violante (la Sinforosa) figlia dei suoi vicini, ai briganti di Gian de Brughi, fino ad una comunità di nobili spagnoli esiliati dalle terre del Re che, per questo motivo, vivono sugli alberi.
La storia di Cosimo è la storia di un esilio volontario, di un rifiuto dei valori in voga, ma non condivisi dal protagonista del romanzo di Calvino. Il giovane barone pone una barriera tra sé e gli altri, visibilissima e straordinariamente vicina, ma che nonostante ciò è quasi per tutti invalicabile.
Sebbene l’attenzione sia concentrata soprattutto sulla storia di Cosimo, ci si trova innanzi a una folla di personaggi secondari grotteschi, improbabili, che suscitano immediatamente la simpatia del lettore e che sono attori e scenario delle avventure del barone rampante, come spesso nei romanzi di Calvino.
Il romanzo Il barone rampante è un concentrato di idee, letterarie, politiche e sociali.
Il libro di Italo Calvino oltre a essere un pietra miliare della letteratura del Novecento in Italia è consigliato ai bambini dagli 11 anni in su, e spesso letto nelle scuole.
Non è esatto dire che è la storia di un esilio volontario poiché il barone non si estranea dal mondo ma interagisce da un’altra prospettiva…una prospettiva diversa non solo perché guarda la vita dall’alto ma perché esprime la diversa razionalità filosofica del suo animo ,si può infatti identificare Cosimo come un artista che trova in un certo senso rifugio da un mondo di convenzioni .
Cosimo si impone una regola da non infrangere mai , in quanto tutti abbiamo bisogno di una regola sulla quale costruire la nostra persona , non la infrangerà mai come tutti dovremmo fare .
Il periodo storico ,periodo di rivoluzione, coincide con l’animo di Cosimo e non è un caso ma solo uno dei tanti simboli del libro.