Trama, recensione e commento libro “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini
“Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hossein è un libro che non ha bisogno di presentazioni visto che è il caso letterario degli ultimi anni.
Un romanzo che può essere interpretato partendo dall’inizio così come dalla fine; la storia può scorrere anche all’inverso e suscitare la stessa emozione commovente nel lettore.
Tra i libri più belli degli ultimi anni “Il cacciatore di aquiloni” conquista, commuove e fa riflettere.
Recensione libro “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini
Alla base del racconto de “Il cacciatore di aquiloni” vi è un’amicizia legata al filo di un aquilone che sembra non debba spezzarsi mai, viene strappata da un evento che marchierà in maniera indelebile il tempo e la personalità di entrambi.
Due bambini Amir e Hassan crescono insieme, inseparabili, in una Kabul popolata già da fantasmi e contraddizioni interne. I bambini si trovano a dover affrontare la vita in due modi differenti, lontani l’uno dall’altra, dopo che il servo ha subito una violenza e il piccolo padrone si sente colpevole di non aver fatto nulla, di non aver neanche confessato la paura che lo aveva immobilizzato.
Ma le cose cambiano quando a distanza di molti anni, Amir in seguito ad una telefonata decide di ritornare a Kabul, posto che aveva lasciato alla volta dell’America, per trovare il figlio del suo vecchio amico Hassan. E nelle sua terra troverà i segni di una sconfitta che lui subisce solo indirettamente, quella di un luogo in cui le donne sono corpi invisibili e gli aquiloni hanno smesso di colorare il cielo di Kabul.
La trama del romanzo “Il cacciatore di aquiloni” lascia, per tutta la durata del libro, in sospensione e con il groppo in gola, fino a quando non è raccontata tutta la verità, ma a quel punto si ha voglia che la storia non finisca così presto.
“Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini oltre ad aver venduto milioni di copie in tutto il mondo è diventato un film da incassi stratosferici uscito in Italia nel 2008 diretto da Marc Forster.
Chi è Khaled Hosseini
Nato a Kabul nel 1965 svolge una doppia professione, quella di scrittore e medico. Figlio di un diplomatico e di un’insegnante, nel 1980 dopo l’arrivo dei russi si è trasferito in America ottenendo l’asilo politico. Oltre ad aver pubblicato con edizioni Piemme “Il cacciatore di aquiloni”, ha raggiunto il pubblico anche con il libro “E l’eco rispose”, e nel 2007 ha doppiato il successo con lo stesso successo “Mille splendidi soli”.
“Il cacciatore di aquiloni” è un romanzo profondo che tocca le coscienze di tutti e che usa un linguaggio semplice e molto scorrevole. Non è mai pesante anche se gli argomenti affrontati potrebbero portarlo ad essere. Bello.