Recensione Libro Il figlio del boia

Citazione “Gli unici contatti fisici li avevo avuti con mia madre: un bacio sulla guancia, un abbraccio consolatorio quando ero piccolo e la sua mano fresca sulla fronte per sentire se avevo la febbre. Mio padre non mi aveva mai toccato, se non per picchiarmi qualche volta che disubbidivo.”
Il figlio del boia
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Di cosa parla Il figlio del boia di Katia Brentani

Il racconto Il figlio del boia di Katia Brentani è una storia d’amore ed emarginazione, ambientata nella Francia della pena capitale, prima dell’avvento del periodo del terrore.

La storia racconta la difficile vita di Bastian, il figlio del boia, evitato dalla bigotta popolazione del paesino in cui vive. Il triste mestiere del padre lo costringe a vivere in modo solitario, subendo in silenzio i soprusi dei ragazzini che lo deridono. Soltanto all’avvicinarsi delle esecuzioni capitali, il figlio del boia gode del terrore che il mestiere del padre suscita nei suoi perfidi compagni di scuola. Ma sono soltanto pochi giorni, durante i quali può vivere una vita normale e vendicarsi appena un po’ dei suoi coetanei.

Bastian cresce tra le coccole della madre e gli sguardi distanti del padre, i cui sentimenti sembrano essere soffocati dai troppi pensieri con i quali è costretto a combattere.

Bastian cresce covando dentro sé la diffidenza nei confronti della gente, e con il peso della storia della sua famiglia sulle spalle: una famiglia che, di padre in figlio, porta avanti la malvista professione di boia. Ma Bastian non vuole fare il boia, ha altri sogni, progetti, altre aspettative. Vorrebbe avere una vita normale.

E’ l’amore che sembra cambiare in modo radicale la sua vita, l’amore per Genevie, una ragazza che, inaspettatamente, sembra non temere il figlio del boia. I due iniziano un relazione che li coinvolge e sconvolge, e che sarà l’inizio di una serie di eventi che trasformerà le loro vite.

Il figlio del boia è un romanzo bello, ben scritto, delicato e riflessivo, che affronta, tra gli altri, il tema dell’emarginazione da un punto di vista assolutamente innovativo. Katia Brentani riesce a far amare il protagonista della vicenda sin dalle prime battute, ma non certo muovendo sul sentimento della pietà che potrebbe nascere spontanea nei confronti di un bambino costretto a vivere una vita da recluso, bensì grazie alla psicologia lineare del ragazzo.

Per questo racconto ci sono diverse chiavi di lettura, diversi spunti sui quali riflettere. Se, da un lato, è molto presente il concetto di emarginazione vissuta con dolore, dall’altro lato questo aspetto della vita sembra essere un regalo, quando lo status di “escluso” del figlio del boia, diviene la base del rapporto d’amore tra Bastian e Genevie. Un racconto da leggere tutto d’un fiato, che ha nella chiarezza e nella delicatezza le sue caratteristiche più armoniose.

Chi è Katia Brentani

Katia Brentani è nata a Bologna nel 1960 e la sua passione per la scrittura risale a diversi anni fa. Ha pubblicato romanzi e racconti brevi sulle pagine delle riviste “Confidenze” e “Donna moderna”.
La sua opera prima, intitolata “Confortatemi con il tè”, pubblicata nel 2007 con la casa editrice “Il filo”, ha vinto il secondo premio alla rassegna letteraria “Andrea da Pontedera”. Il successo la sprona ad andare avanti e pubblica prima la raccolta di racconti “Couscous e Tortellini” e poi Il figlio del boia, con il quale si classifica seconda al concorso “Il Giunco”.
Katia Brentani ha poi pubblicato “Aiuto hanno rapito Babbo Natale!”, una raccolta di fiabe illustrate da Gabriele Guid.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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