Di cosa parla Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello è una delle opere più conosciute della letteratura italiana del Novecento.
Nella prima parte, il romanzo è di stampo naturalista e, in seguito al dipanarsi delle complesse relazioni sentimentali del protagonista Mattia Pascal, il racconto assume le caratteristiche del dramma esistenziale prima e di una storia umorista poi.
La trama del libro Il fu Mattia Pascal ruota intorno a un “imbroglio”.
Il protagonista-narratore, Mattia Pascal, è un uomo senza qualità, che vive facendo il bibliotecario in un piccolo paesino di provincia.
In primis cerca di fuggire da questa realtà, “aiutato” da una vincita al giuoco fatta a Montecarlo.
Mattia Pascal è lacerato interiormente da una doppia scelta: seguire la strada della ragione che lo porterebbe a evadere alla volta delle Americhe o, quella del cuore: tornare a casa e saldare i debiti per poter affrontare con serenità l’avvenire.
Ma… il destino sceglie per lui.
Dal giornale apprende la notizia del suo suicidio, d’ora in poi vestirà i panni di Adriano Meis.
Cosa accade quando si accorge di aver perso anche il nome?
La morte viene dipinta da Luigi Pirandello non come meta della vita, non come fine ultimo ma come un evento umano.
Essa è una fase che ognuno di noi arriverà a percorrere, è parte di un continuum esperienziale ed esistenziale.
Concludendo possiamo dire che con Il fu Mattia Pascal s’inizia a delineare il percorso vitalista e irrazionale del Pirandello.
Recensione di Concetta Padula