Di cosa parla “Il mistero d’Arcadia” di Simona Tassara
“Il mistero d’Arcadia” di Simona Tassara è il libro che si è classificato al secondo posto nella categoria inedita del Concorso Letterario “Autore di te stesso” – Premio Nazionale Campi Flegrei.
“Il mistero d’Arcadia” si presenta sin dalle prime pagine, come un romanzo giallo di vecchio stampo, di quelli che seguono il filone di scrittori inglesi e americani del calibro di Agatha Christie, Edgar Wallace e S. S. Van Dine.
Come per tutti i gialli che si rispettino, il romanzo si apre con una morte e il colpevole si ignora fino alla fine del libro, facendo ricadere i sospetti su tutti i personaggi del romanzo man mano che si prosegue nella lettura.
Inizialmente “Il mistero d’Arcadia” sembra mostrarsi come un caso di facile risoluzione. Tutti i sospetti ricadono su Griselda, la moglie della vittima, che oltre ad aver litigato con lui proprio qualche ora prima dell’incidente, è colei che conosce alla perfezione le proprietà dei veleni e possiede le chiavi dell’armadietto in cui si trovava la sostanza letale con cui è stato ucciso il marito.
Ma un giallo degno di nota mostra, con l’andare del libro, che nessun personaggio è escluso dai sospetti, ognuno di loro potrebbe essere stato l’assassino; persino colui che è morto potrebbe essersi inflitto il colpo finale. La scrittrice Simona Tassara riesce a creare uno scenario perfetto in cui il lettore è coinvolto. Proprio quando si pensa di aver scovato il colpevole, il riflettore punta la sua luce su un altro attore e siamo punto e d’accapo.
Il giallo “Il mistero d’Arcadia” appassiona, spinge a leggere il romanzo con la voglia di arrivare a scoprire il responsabile. Simona Tassara utilizza una scrittura diretta, immediata, senza giri di parole, descrive dettagliatamente le situazioni, i protagonisti e i luoghi in modo da rendere un’immagine completa della scena del delitto.