“Il mistero del giglio scarlatto” di Alferio Spagnuolo: uno spietato serial killer da incastrare…
“Il mistero del giglio scarlatto” di Alferio Spagnuolo è un’altra indagine, in realtà la prima della serie, che vede protagonista il commissario Giulio Salvati. Insieme alla sua squadra, e alla vice ispettrice Nadia Morelli, si trova a dover indagare su un caso spinoso. Qualcosa che conduce nell’oscurità e ha alla base il seme della perversione.
C’è un evidente appassionato di Jack lo Squartatore che sembra voglia calcare le sue orme compiendo omicidi efferati. Sta incutendo timore con i suoi assassinii ai danni di giovani donne che, dopo essere state uccise, vengono private degli organi riproduttivi.
Lo scrittore Alferio Spagnuolo, come nei suoi altri gialli, ci porta tra i vicoletti di una Napoli preda dei suoi folli esecutori. Le donne uccise da questo feroce serial killer sono ragazze normali, che apparentemente, agli occhi del commissario non hanno nulla che le accomuni.
Il commissario si trova così a fronteggiare un caso delicato, intricato, che non sembra aver lasciato indizi fondamentali per poter incastrare il killer. L’unica pista da seguire pare essere un giglio scarlatto che l’assassino lascia sulla scena del crimine.
Ma il commissario ha anche un’altra sfida: si trova a dover combattere i demoni della sua vita privata. L’uomo, infatti, ha perso il figlio e si è separato dalla moglie, stenta a riprendersi dal suo malessere e da un dolore straziante.
Tra testimonianze poco chiare, indizi stringati, verità confuse e un mistero che avvolge il caso, il commissario dovrà affrontare una grande sfida alla ricerca del serial killer.
Commento libro
Lo scrittore Alferio Spagnuolo racconta questa storia con una scrittura che incide, una trama che crea un legame stretto con ciò che accadde a Londra con lo Squartatore e la giusta dose di pathos.
“Il mistero del giglio scarlatto” è un giallo che prende, con una bella e atroce storia, un buon ritmo e una vicenda che incuriosisce.