Di cosa parla Il padre infedele di Antonio Scurati
C’è una sofferenza palpabile nell’ultimo romanzo di Antonio Scurati Il padre infedele, pubblicato dalla casa editrice Bompiani. Glauco, il protagonista del libro, un giorno aveva deciso che Giulia sarebbe diventata sua moglie e la madre dei suoi figli, e così era stato.
Giulia lo ha sposato e gli ha dato una figlia, che ormai ha tre anni. Ma all’improvviso accade qualcosa, la donna si lascia andare a un pianto dirompente e confessa al marito che forse non le piacciono più gli uomini.
Sarà da questo episodio, che fa irruzione nella prima pagina del romanzo Il padre infedele, che Glauco inizierà ad analizzare nei minimi dettagli la sua vita. Nella sua mente lentamente tutto lo spazio si riempie, non c’è più vuoto, ma ricordi che riguardano tutto il suo percorso.
In ogni pagina del libro ci sono parole che si aggiungono ad altre parole per dar forma a una memoria fatta di tanta sofferenza, cercando di comprendere non solo il rifiuto della moglie, ma anche tutto ciò che lo ha spinto a diventare un uomo infelice.
Alla fine della lettura de Il padre infedele non si hanno tutte le risposte e la storia resta sospesa, come se non fosse importante per il lettore comprendere cosa accade in seguito a Glauco.
In questo romanzo Antonio Scurati ci mette molta della sua intimità, andando a confidarsi con i suoi lettori, mostrando la fragilità dei sentimenti e la necessità di essere felici.
Il padre infedele per quanto sia una storia molto personale sembra proporre una realtà abbastanza comune, in cui il fallimento sembra essere alla base della vita e ha bisogno di essere affrontato.
Sicuramente quello di Scurati è un libro che potrà essere apprezzato più dagli uomini che dalle donne descrivendo una verità che riguarda una parte dei padri che si ritengono infedeli, e che quindi si sentono chiamati in causa.
Il libro è stato molto apprezzato sopratutto dalla critica e nel 2014 ha rischiato di vincere il Premio Strega, poi andato a Francesco Piccolo con il libro Il desiderio di essere come tutti.