Di cosa parla Il paese delle maree di Amitav Ghosh
Il paese delle maree di Amitav Ghosh è un romanzo ricco e complesso che racchiude tante sfumature, quante sono quelle del mare in esso protagonista.
Ambientato in alcuni paesi dell’India, pura invenzione dell’autore, come Lusibari e Garijontola, e in altri esistenti realmente quali Canning, Morichjhapi e le isole del Sundarban nello stato del Bengala Occidentale, narra le vicende di tre personaggi i cui destini si intrecciano tra le foreste di mangrovie e i paesaggi di quel mondo a noi estraneo.
Piya, biologa marina di origine bengalese, cresciuta negli Stati Uniti, studiosa dei cetacei dell’Irrawaddy e degli altri grandi fiumi orientali, sognatrice ambientalista che intende approfondire le sue conoscenze. Kanai, traduttore e interprete indiano, tipico uomo di classe agiata e abituato a star dietro ai propri interessi. Fokir, pescatore del luogo analfabeta e incapace di comprendere la lingua straniera, attaccato alle tradizioni e alle leggende dei mistici luoghi in cui è nato e cresciuto.
Tre persone, apparentemente molto diverse fra loro, che si ritrovano a vivere momenti in comune, tra le meraviglie del paese delle maree, la forza sovrumana di una natura forte e a volte prepotente, la presenza nascosta e silenziosa di animali temuti come la tigre del Bengala, e il fascino di una pinna dorsale che emerge dalle acque calme del fiume per poi sparire come un miraggio.
Ma se Piya è partita per le Sundarban con lo scopo di volerne sapere di più su una specie di cetaceo ancora poco studiato e conosciuto alla scienza, volenterosa nel portare a termine il suo progetto di ricerca e pronta per affrontare un lavoro di attesa sotto il sole cocente, l’aria umida e l’assoluta incertezza nella comparsa o meno dei delfini da lei attesi, Kanai ha un compito molto diverso ma non meno arduo: decifrare il diario dello zio mancato da anni, insegnante, poeta, scrittore ma anche rivoluzionario, che racchiude momenti di vita mai raccontati a nessuno, episodi di guerra e di ribellioni, pensieri e idee tenuti celati all’interno della propria mente provata.
E poi c’è Fokir, pescatore del luogo, conoscitore di quelle acque infestate dai coccodrilli e di quelle foreste di mangrovie impenetrabili se non alle tigri, regine di quelle terre fangose, che indica a Piya la via giusta per trovare i cetacei, luoghi ideali per il suo progetto di studi.
Ma se sino alla fine il romanzo Il paese delle maree procede piuttosto tranquillo, tra le ricerche sul campo dei delfini, la lettura del diario di Nirmal, zio di Kanai, e le leggende di Bon Bibi, la tempesta incombe sugli ultimi capitoli, trasportando il lettore nel cuore di un ciclone tropicale, tra alberi spezzati, inondazioni e maremoti, e il destino dei tre personaggi mutato come la stessa natura selvaggia.
L’autore del libro, l’indiano Amitav Ghosh, nato a Calcutta ma studioso a Oxford, vive tra l’India e New York ed è considerato uno dei più grandi scrittori indiani, capace di descrivere dettagliatamente ma senza troppe parole, luoghi e ambienti, così come il carattere dei personaggi dei suoi libri.
Sin dall’inizio lo scrittore lascia intendere al lettore i sentimenti dei protagonisti, i loro ideali e i loro obiettivi, senza dettagli inutili o parole di troppo, così come riesce a interporre presente e passato, storia e attualità, lasciando che il lettore venga trasportato senza danno da un luogo a un altro da un tempo al successivo.
Per scrivere Il paese delle maree, Ghosh si è documentato a lungo, ponendo domande a uno dei più autorevoli cetologi al mondo, la professoressa Helene Marsh della James Cook University, contattando l’allieva Isabel Beasley, specialista di Orcaella brevirostris, cetaceo citato nel testo, e viaggiando nel paese delle maree con Annu Jalais, uno dei rari studiosi del campo che uniscono coraggio e doti linguistiche e intellettuali.
L’autore ha scritto altri romanzi noti e tradotti tra i quali Lo schiavo del manoscritto (Neri Pozza 2009), Il cromosoma di Calcutta (Neri Pozza 2008), Il palazzo degli specchi (Neri Pozza 2007), Circostanze incendiarie (Neri Pozza 2006) e la trilogia della ibis che comprende Mare di papaveri (Neri Pozza 2008), I fiumi dell’oppio (Neri Pozza 2011) e Diluvio di Fuoco (Neri Pozza 2015).
È noto anche come saggista e oggi lavora come scrittore, giornalista e antropologo.
Recensione scritta da Margherita Acs
Uhm…devo purtroppo ammettere che questa volta mi sono un pochino persa…il romanzo sembra indubbiamente interessante, ma ho l’impressione che, per i miei canoni di lettura, sia un po’ troppo “tecnico” sugli studi dei cetacei di cui si parla. Grazie all’abilità di Margherita si capisce in ogni caso che è un libro interessante e coinvolgente ambientato in un Paese, l’India, che considero da sempre misterioso e affascinante.
Precisa e delicata nelle tue sempre ottime recensione, cara Margherita.Fa piacere leggere di un libro che condivide aspetti vicini ai tuoi studi da biologa.come sempre dettagliata nel descrivere a noi lettori lavori di autori di spessore internazionale.