Di cosa parla “Il piantagrane” di Marco Presta
“Il piantagrane” del conduttore di Radio2 Marco Presta, conosciuto per la sua trasmissione il “Ruggito del coniglio”, è un libro ironico in cui si parla di Giovanni, un uomo simile alla maggior parte della gente, che fa il vivaista. Giovanni senza saperlo possiede un dono, far cambiare idea alle persone ristabilendo l’ordine delle cose.
Leggendo “Il piantagrane” si entra in contatto con storie e situazioni paradossali, in cui eventi che nella normalità anomala della nostra Italia sarebbero andati in un certo modo, vengono modificati dalla presenza di Giovanni, che riesce con il suo potere a far agire ogni uomo secondo il buonsenso.
Lo Stato, dapprima scettico, comincia a farlo seguire, risultando lui un personaggio scomodo per molti, ma interessante per altri. Il potere statale si sente minacciato da Giovanni, uomo alquanto banale, se vogliamo proprio dirla tutta, che riesce a riportare giustizia e verità in un’Italia marcia.
L’uomo verrà aiutato a proseguire la sua avventura forzata, da una sorta di angelo custode, Granchio, un individuo dal linguaggio incomprensibile, ma furbo e in gamba. Tra i due con il tempo nascerà stima e rispetto.
“Il piantagrane” è un libro leggero, con un’ottima idea di partenza, che vuole far riflettere sulla condizione dell’Italia, piegata dal qualunquismo e da regole che imprigionano gli animi dei suoi cittadini. Il romanzo è una sorta di favola moderna in cui anche un individuo qualunque può fare la differenza.