Di cosa parla “Il porcospino in pegaso” di Eduardo Olmi
“Il porcospino in pegaso” di Eduardo Olmi è una raccolta di poesie in cui si ha la sensazione di leggere qualcosa di attuale, visibile nel nostro tempo. Nessuna proiezione nel futuro, nessun passo indietro nel passato, solo sensazioni immediate che si colgono nel momento in cui siamo, in cui riusciamo a sentirci.
Eduardo Olmi utilizza i versi de “Il porcospino in pegaso” non solo per raccontare se stesso e il proprio punto di vista, ma anche per parlare di ciò che ci sta intorno. Ci ritroviamo così ad ascoltare MTV o a combattere contro il potere dei grandi. Ci ritroviamo nei sobborghi ad ascoltare i rumori della città sconosciuta. Oppure a contatto con Cobain, Orwell o Bukowski a pensare che la morte è una cosa che riguarda solamente i vivi.
Eduardo Olmi sembra una voce fuori coro, che spesso è disinteressato alla gestione del tempo altrui se non coinvolge tutti, mentre cerca risposte e dialoga con il lettore, per coinvolgerlo, spronarlo, ascoltare la sua idea.
Olmi ne “Il porcospino in pegaso” usa termini giovanili, ma non troppo lontani dal mondo adulto, imprime musicalità ai suoi versi, li condivide, in modo semplice, diretto, non ponendo distacco spazio-temporale tra se stesso e gli altri. Anzi cerca di attingere da chi gli sta intorno, prova a creare un rapporto simbiotico, di scambio emozionale.
Proprio quello di cui ha bisogno la poesia, nulla di incomprensibile, alla portata di tutti, ma non per questo banale.
“Il porcospino in pegaso” dello scrittore esordiente Eduardo Olmi è una silloge che dà dei riferimenti, delle linee guida, descrive fatti e situazioni, sensazioni, quelle che si sentono vibrare dentro in maniera diversa e ognuno ci può leggere ciò che vuole, lasciandosi andare alle proprie riflessioni.