Di cosa parla “Il prigioniero del cielo” di Carlos Ruiz Zafòn
Carlos Ruiz Zafòn, conosciuto dal pubblico italiano per un libro “L’ombra del vento” che qualche anno fa è stato in classifica tra i romanzi più venduti e apprezzati in tutto il mondo, torna con il terzo capitolo del Cimitero dei Libri dimenticati, dal titolo “Il prigioniero del cielo”.
Il romanzo è sempre ambientato a Barcellona, una città che cerca di rimettersi in piedi dopo la guerra e che viene descritta in tutte le sue sfumature. Inoltre uno degli attori principali è sempre Daniel Sempere, che lavora nella libreria del padre, un negozio in cui è possibile trovare qualsiasi tipo di libro si cerchi.
Nella libreria della famiglia Sempere, un giorno, entra un individuo molto strano che acquista l’edizione più costosa de Il conte di Montecristo, pagandola tre volte in più del suo valore effettivo e chiedendo di consegnare l’opera come regalo a Fermin, amico di Daniel.
L’uomo misterioso scrive una dedica sul libro “Per Fermin Romero de Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro”. A conclusione di questa frase un numero: 13.
Come in tutti i libri di Carlos Ruiz Zafon, anche ne “Il prigioniero del cielo” c’è una nebbia che avvolge la verità, qualcosa che deve essere portato alla luce per essere svelato, e Daniel, incuriosito e dubbioso comincia a indagare sull’accaduto, fino a trovarsi coinvolto in prima persona.
“Il prigioniero del cielo” spiega al protagonista del romanzo e a noi lettori fatti che erano rimasti irrisolti da “L’ombra del vento”, ma che non per forza deve essere letto dopo aver conosciuto il passato, poiché ogni storia che fa parte del Cimitero dei Libri dimenticati inizia e finisce.
Il romanzo di Carlos Ruiz Zafòn appare enigmatico e intrigante e anche se non può essere paragonato al suo primo libro, è comunque una storia ben scritta, che conduce il lettore avidamente fino alle ultime pagine per conoscere il suo segreto.